Nella riunione del 12 gennaio scorso della Conferenza Stato – Regioni è stata raggiunta l’intesa sul Decreto del Ministro Stefano Patuanelli relativo alle piante officinali, adottato di concerto con il Ministero della Transizione Ecologica e con il Ministero della Salute.

Il testo definisce l’elenco delle specie, la disciplina per la coltivazione, la raccolta e la prima trasformazione in azienda. Con il nuovo decreto viene anche normata la raccolta delle officinali spontanee, con l’introduzione di un patentino per la raccolta che fino ad ora non è stata regolamentata. Per quanto riguarda le officinali selvatiche le Regione avranno il compito importante di elencare le specie, limitare per le officinali a rischio o in via d’estinzione. Si introduce anche il discorso di domesticazione e vivaismo per quelle piante presenti sul territorio.

Stando alla definizione del Ministero dell’Agricoltura le piante officinali sono un gruppo di specie vegetali appartenenti a tre grandi categorie: le piante medicinali, quelle aromatiche e quelle da profumo. Il termine officinale indica, quindi, quelle piante inserite all’interno di elenchi ufficiali come utilizzabili dalle officine “farmaceutiche”.

Si tratta quindi di un documento importante anche per le aziende liguri e in particolare della piana di Albenga, interessate dalla produzione di piante aromatiche quali rosmarino, basilico, timo, salvia, menta, ecc. Inoltre, la Liguria ha una grande varietà di specie officinali nell’area montana. Il Decreto potrà quindi essere un’importante opportunità di sviluppo della filiera.
 
Lo schema di decreto interministeriale recepisce quanto disposto dagli articoli 1 e 3 del decreto legislativo n.75/2018 “Testo unico in materia di coltivazione, raccolta e prima trasformazione delle piante officinali”. Viene così introdotto un quadro normativo innovativo a livello europeo per il comparto delle piante officinali, a beneficio delle moltissime aziende agricole interessate ad avviare un’attività di coltivazione e prima trasformazione.  
 
Il Decreto offre una prospettiva di diversificazione di grande interesse per la nostra agricoltura, in grado di attrarre risorse e investimenti e di favorire nuova occupazione, specie giovanile, proprio nella filiera primaria. La regolamentazione della raccolta delle specie selvatiche e la prescrizione di precisi obblighi formativi per chi intenda praticarla rappresenta inoltre un ulteriore strumento di difesa della biodiversità.
 
Il testo è stato ampiamente discusso e condiviso, sia sul piano tecnico che giuridico, nell’ambito dei lavori svolti dal Tavolo tecnico delle piante officinali istituito nel 2019 presso il MiPAAF (Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali) e si basa sull’ampio e approfondito lavoro di raccolta e analisi di dati scientifici, svolto da docenti universitari ed esperti degli Enti di ricerca accreditati, con la collaborazione attiva dei rappresentanti delle Istituzioni coinvolte, degli Ordini professionali, delle Associazioni dei produttori agricoli, delle imprese del settore e dei rappresentanti delle Regioni.  
 
Nel corso della Conferenza Stato Regioni è stata, inoltre, sancita l’intesa anche sullo schema di Decreto del MiPAAF che definisce i criteri e le modalità di concessione dei mutui agevolati a tasso zero da parte di Ismea e sugli investimenti negli invasi del Piano Nazionale degli interventi nel settore idrico.

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