E’ una delle feste florovivaistiche più importanti dell’anno, stiamo parlando della festa della Mamma, che, in Italia, Germania, Svizzera, Austria ed altri Paesi europei si è festeggiata domenica 11 maggio ma ha cadenze diverse che si spalmano su tutto il mese negli altri paesi europei:
- prima domenica di maggio in Spagna, Portogallo, Ungheria e Lituania
- ultima domenica di maggio per la Francia
- nel Regno Unito si festeggia a marzo, quest’anno si è celebrata il 16 marzo
Abbiamo fatto il punto della situazione con alcuni produttori e commercianti liguri che ci hanno restituito un quadro complesso, con notevoli differenze tra piante in vaso e fiori recisi.
Se per il comparto del fiore reciso, la festa è stata un successo consolidato, per le piante in vaso si è registrata una flessione nelle vendite rispetto agli anni precedenti. E’ vero che per i produttori di piante in vaso, la Festa della Mamma non segna la fine della stagione, come invece accade per le nostre produzioni da fiore reciso, ma è occasione per fare un bilancio della stagione.
Secondo Luca Mangolini di Elemflora: «Sul mercato estero abbiamo venduto molte peonie che sono andate a rimpiazzare le rose, meno richieste, mentre in Italia sono andati tantissimo i mazzi misti. Prezzi stabili tranne qualche prodotto olandese da serra calda (esempio lisianthus o Chrysanthemum santini) per aumento dei costi di riscaldamento e produzione.»
L’aumento nella vendita e richiesta delle peonie è condivisa anche da Dino Rossi della Cooperativa Tre Ponti di Sanremo «Spediamo circa 50.000 peonie al giorno, molta richiesta ci giunge dalla Francia. Ma registriamo grossi problemi nel campo della logistica. Sta diventando difficile portare i nostri prodotti anche solo a Genova o a Nizza.»
Stagione senza infamia e senza lode per le piante in vaso, dove un clima inclemente ha compromesso le vendite e la qualità delle produzioni.
Secondo Lionella Pastor, dell’azienda Pastor Luigi «La pioggia ha danneggiato piante di rosmarino e margherite. Inoltre il clima freddo e piovoso in piena primavera, ha scoraggiato il ricambio dei giardini all’estero, facendoci perdere una buona fetta di mercato. Andando avanti con la stagione e, quindi, con un ragionevole miglioramento del clima, il nostro prodotto diventa meno competitivo e cresce la produzione a KM 0 nei paesi importatori, Germania e Normandia ad esempio. Se hanno il loro prodotto, evitano di comprarlo dall’estero o ne riducono la quota e questo ci mette in difficoltà. Abbiamo registrato anche un calo di vendite delle ortensie, sempre dovuto al clima non ottimale per la stagione.»
Continua la Pastor «Inoltre in Germania stanno vivendo una forte crisi economica che porta ad un ridimensionamento dei consumi di fiori ed altri beni voluttuari».
Secondo il Presidente del Distretto Florovivaistico Luca De Michelis «La stagione è stata senza infamia e senza lode. Non ci si lamenta ma è mancato il mercato sulla Germania che ha, effettivamente, comprato meno. Possiamo definirla una stagione tutto sommato normale con un mercato tranquillo.»
Nel resto d’Europa, al centro dell’economia floreale europea ci sono i Paesi Bassi, rinomati per la loro ampia produzione ed esportazione di fiori, con un valore della produzione di oltre 5,3 miliardi di euro. Il Paese da solo è responsabile di circa il 40-50% delle esportazioni globali di fiori, supportato da una consolidata rete di coltivatori, aste e fornitori di servizi logistici che garantisce un flusso costante di fiori verso i mercati di tutto il mondo. Ma anche il mercato olandese ha registrato una flessione rispetto agli anni precedenti, soprattutto per le piante in vaso. Meglio il fiore reciso, dove si sono registrati quasi 155 milioni di fiori venduti finora. Aspettando i dati ufficiali sulle vendite finali del periodo, non ancora diffusi, i 5 fiori più popolari sono stati:
1. Rosa
2. Crisantemo
3. Margherita di Barberton
4. Tulipano
5. Peonia.
E le cinque piante più richieste sono state:
1. Orchidee
2. Rose in vaso
3. Kalanchoe
4. Pelargonium
5. Osteospermum
Fonte: www.royalfloraholland.com
Tra l’altro i Paesi Bassi hanno deciso, proprio sui prodotti più richiesti in questa ricorrenza, di ridurre del 78% l’uso dei prodotti fitosanitari più dannosi sui fiori recisi mentre del 29% sulle piante in vaso. Il tutto a vantaggio di sistemi maggiormente sostenibili come l’uso di agenti di controllo biologico, l’uso di reti anti-insetto, ma anche l’impiego della robotica e del breeding per selezionare varietà sempre più resistenti a malattie e parassiti.
Anche Germania, Francia e Spagna contribuiscono alla solida economia floreale globale.
Le vendite di fiori in Germania hanno raggiunto gli 8,8 miliardi di euro nel 2024, sottolineando la duplice posizione del Paese come importante mercato e centro di distribuzione per i fiori importati e coltivati in Europa anche se, per il 2025, si stanno già registrando dei dati in flessione rispetto agli anni passati, a causa della crisi economica che sta colpendo il paese.
Guardando al di fuori dell’Europa, il secondo produttore di fiori recisi al mondo è la Colombia da cui vengono esportati fiori recisi per un valore di oltre 2 miliardi di dollari all’anno.
Il Paese detiene circa il 15% del mercato globale, con esportazioni in crescita di oltre il 66% tra il 2020 e il 2024, per un valore di 2,3 milioni di unità lo scorso anno. Leader nella produzione di rose da reciso, la Colombia esporta circa il 75% dei propri prodotti negli Stati Uniti, seguono Giappone, Regno Unito, Canada, Paesi Bassi e Russia.
Il 93% delle esportazioni di fiori della Colombia viene trasportato per via aerea, garantendo una consegna rapida e rispettando le tempistiche ristrette di questa importante festività. Mentre il 7% delle esportazioni viaggia via mare.
Anche l’Ecuador si è costruito una solida reputazione nel commercio mondiale di fiori, in particolare per le sue rose di alta qualità, con oltre 60 varietà diverse.
Nel 2024, il Paese ha esportato oltre un milione di unità, per un valore totale di 987 milioni di dollari, facendo registrare un aumento del 22,8% rispetto al 2020. Sebbene gli Stati Uniti rimangano una destinazione chiave, i fiori ecuadoriani raggiungono anche importanti mercati europei come Germania, Italia e Russia.
Fonte: www.maersk.com