Nella piana di Albenga le aromatiche costituiscono una delle coltivazioni più diffuse. A queste, in particolare, si dedica la piccola azienda familiare di Davide Nervo, con lo sguardo rivolto al futuro e, tra un fiore e un’essenza, la convinzione che la bellezza custodisca segreti che dalle piante portano… sulla pelle. Abbiamo fatto qualche chiacchiera con Chiara, che si prende cura della linea di cosmetici derivati direttamente dalle piante dell’azienda.








Ci racconta un po’ della vostra storia?
«Siamo nati nel 2000, quando mio marito si è messo in proprio, ma in realtà lui arriva da una famiglia di floricoltori. La nostra azienda si estende per un po’ più di un ettaro tra terreni a cielo aperto e serre coperte».

E di cosa vi occupate?
«Per lo più siamo produttori di aromatiche, tra le quali rosmarino, rosmarino prostrato, o piante particolari come la lippia, la santolina, l’origano cubano, un po’ diverse dalle aromatiche comuni. Abbiamo anche piante fiorite, per esempio calendule, margherite bianche e colorate, o il mesebriantemo, per il quale siamo molto conosciuti, ne abbiamo sempre tenuto in numero elevato e in tanti formati diversi. Le colture sono pressappoco sempre queste, possono variare i numeri da un anno all’altro ma in linea di massima ci occupiamo di questi prodotti».
Ma c’è di più…
«Da tre anni abbiamo iniziato a produrre olii essenziali. Tre anni fa infatti per la piana di Albenga è stata un’annata difficile, il mercato era crollato e ci siamo trovati, come tanti, con molto invenduto. Siccome produciamo tantissima lavanda in vaso in diverse misure, tra gli invenduti ne avevamo in abbondanza. Mi è quindi venuta l’idea: perché invece di buttarla, già che è invenduta ma ancora buona, non proviamo a trovare un alambicco con distillatore? Abbiamo quindi contattato un artigiano presentandogli le nostre richieste, cioè distillare».
E poi?
«Da qui è nato un piccolo progetto: abbiamo iniziato con gli olii essenziali di lavanda, di rosmarino, di origano… Ogni pianta ha le sue proprietà benefiche e si distingue. Ci siamo accorti che era un mercato che stava prendendo piede, incuriosiva e appassionava le persone, e così abbiamo ampliato la gamma».
Con quali prodotti?

«Abbiamo contattato un chimico farmaceutico al quale abbiamo conferito una parte di olii essenziali e una di idrolato, cioè l’acqua che deriva dal processo di estrazione degli olii essenziali. Da qui sono nate una crema per il viso, una idratante, una per le mani, e poi crema corpo, saponette e sapone liquido, tutto certificato».
Il mercato della vostra azienda qual è?
«Abbiamo una piccola parte in Italia, ma la maggior parte è all’estero: Germania, Olanda, Belgio, Svizzera, Francia, principalmente ci appoggiamo ai commercianti della zona. Come la maggior parte dei nostri colleghi noi conferiamo il prodotto e il commerciante pensa ai rapporti coi clienti finali, che siano supermercati, garden o altro. Abbiamo un paio di clienti diretti dal Belgio. Il cliente viene a inizio stagione per vedere come sta andando la produzione e assicurarsi che il prodotto sia effettivamente quello che desidera, e poi arriva l’ordine e noi pensiamo a tutto, trasporto incluso».
C’è un’aromatica che preferisce?

«Sicuramente la lavanda, trovo che sia molto elegante. Per lo più facciamo lavanda officinalis, quindi lavanda classica, che sta andando in spigo proprio ora, e poi maturando diventa di quel colore azzurro che contraddistingue la classica lavanda da mettere nei sacchettini per armadi e cassetti. La trovo una pianta molto fine, ma è anche molto resistente. Delicata e forte, quasi una contrapposizione. Poi c’è l’elicriso, una pianta abbastanza difficile da far radicare e mantenere, ha delle foglie quasi appiccicose, anche potarla diventa complesso. È però una pianta straordinaria secondo me, con le sue proprietà officinali: ha un’azione mirata sulla pelle per macchie dovute al sole o all’invecchiamento, e fa un fiorellino giallo che ricorda il colore dell’oro, è una pianta bellissima».
Cosa c’è nel futuro della vostra azienda?
«Arrivando da 25 anni di profumeria io ho molte idee, ma mio marito mi frena! Scherzi a parte, cerchiamo sempre di migliorarci con novità che ci possano far distinguere dalle tante altre aziende che abbiamo qui nella piana di Albenga, siano piante fiorite o aromatiche strane. L’idea per gli olii essenziali è di mettere su un piccolo shop, è un problema che dobbiamo risolvere, perché i clienti alle fiere chiedono dove ci trovano e possiamo solo rispondere in campagna, con le mani nella terra! Un piccolo shop ci permetterebbe di seguire meglio questa parte di produzione, e di contraddistinguerci. Insomma, andiamo sempre a mille, mi auguro di riuscire così ancora per anni, la voglia di fare è tanta!»
Intervista di Alessandra Chiappori.