Dal 2 al 5 luglio, a Genova, si è tenuto il convegno internazionale Eucarpia, sezione ornamentali: organizzato ogni quattro anni nei diversi paesi europei, è supportato da due importanti società scientifiche.

La prima, Eucarpia, è volta al miglioramento genetico in generale delle piante ed in questo caso, essendo sezione ornamentale, proprio delle piante ornamentali; la seconda è l’importante network scientifico del ISHS (International Society for Horticultural Science), una società scientifica che riunisce ricercatori e operatori del settore che sono indirizzati dall’orticoltura.

Il convegno è stato organizzato all’Università di Genova e ai Giardini Botanici Hanbury di Ventimiglia.

Tema principale è stato il miglioramento genetico delle piante ornamentali nella nuova ottica di sostenibilità e di biodiversità. Com’è possibile ottenere dei nuovi prodotti da introdurre nella filiera florovivaistica, che siano sostenibili e nello stesso tempo che possano valorizzare la nostra biodiversità?

Il convegno ha provato a rispondere alla domanda attraverso quattro principali sessioni, durante le quali sono intervenuti colleghi dal Messico, dall’Iran e da altre parti del mondo che sono particolarmente ricchi di biodiversità.

“Siamo passati poi a valutare le strategie più puntuali che possono essere messe in campo per l’ottenimento di nuovi prodotti ornamentali – ci racconta Margherita Beruto, dell’ISHS – in modo particolare anche le nuove tecniche molecolari. Abbiamo avuto molti importanti interventi che si sono focalizzati proprio su strategie di selezione per ottenere piante, per esempio, più resistenti al freddo o che possono essere coltivate con meno consumo di acqua e sostanzialmente che possano essere più sostenibili, più resistenti alle malattie. Sostanzialmente il convegno ha avuto un approccio scientifico che ha voluto però integrarsi anche a delle applicazioni pratiche ad intervento anche del mondo dell’industria”.

Il convegno si è concluso poi con due visite estremamente interessanti in due aziende del territorio: l’Azienda Agricola Biologica Ravera Bio di Albenga dove il presidente del Distretto Luca De Michelis, ha dato il benvenuto a tutti i partecipanti, e la ditta Diemme Fiori Export a Taggia. L’ospitalità mostrata da queste realtà è stata fortemente apprezzata dalla delegazione internazionale di ricercatori presenti.

Un’occasione per mostrare il nostro territorio dal lato di chi qui lavora, un momento che ha colpito molto i partecipanti che hanno scoperto anche la bellezza del nostro Ponente.

(video e articolo di Davide Avena)

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