La difesa fitosanitaria dell’olivo, in particolare nei confronti di Bactrocera oleae la mosca dell’olivo, insetto-chiave per la coltura – ha visto negli ultimi anni una continua riduzione dei prodotti fitosanitari disponibili.

La revoca progressiva di insetticidi efficaci discende dal lungo processo di riduzione dei prodotti fitosanitari considerati fortemente impattanti per l’ambiente e per la salute dell’operatore e del consumatore (es. dimetoato, fosmet), prediligendo l’impiego di prodotti ritenuti maggiormente sicuri, ovvero applicabili in contesti di difesa integrata o biologica (es. Spinosad).

L’obiettivo di eliminare completamente dall’agricoltura tutti i prodotti considerati molto tossici o potenzialmente bioaccumulanti (Dir UE 128/2009 e REG UE 1107/2009) ha ridotto e ridurrà fortemente, in olivicoltura, le reali possibilità di lotta contro B. oleae. Trattandosi, infatti, di un insetto volatore che ovidepone sulle drupe durante la loro fase di ingrossamento, la perdita di prodotti larvicidi e la permanenza di altri, aventi esclusivamente efficacia sugli adulti (es. piretroidi), limita fortemente ogni possibilità di contenimento, anche in relazione alla mancanza di alternative confrontabili dal punto di vista dell’efficacia in agricoltura biologica (es. predatori o parassitoidi di B. oleae).

Nell’ambito delle iniziative tecnico-scientifiche mirate alla gestione della difesa in olivicoltura con l’applicazione di strategie e tecniche di difesa a basso impatto sull’ambiente e sulla salute degli operatori e dei consumatori, alcuni studi si sono concentrati sull’applicazione di strategie “attract and kill. Si tratta di interventi che prevedono l’applicazione, su limitate superfici della chioma delle piante di olivo e talvolta anche su un numero limitato di piante, di esche proteiche o zuccherine attrattive per gli adulti della mosca. Una volta attratto, l’insetto entra in contatto con un insetticida adulticida che è stato preventivamente unito all’esca. L’intervento sulla porzione di chioma deve essere ripetuto, in relazione alle caratteristiche del prodotto, all’eventuale dilavamento in caso di piogge o rugiade e in relazione all’intensità degli attacchi rilevati sulle drupe in maturazione.
Combinando, quindi, questi prodotti con il costante monitoraggio dell’infestazione, è possibile contenere efficacemente il parassita, evitando la distribuzione a tutta chioma dei (pochi) insetticidi disponibili e limitatamente efficaci, riducendo, allo stesso tempo, la dispersione per caduta a terra o per deriva degli stessi.

I prodotti disponibili per l’applicazione della strategia attract and kill stanno progressivamente giungendo sul mercato e negli scorsi giorni il Ministero della Salute ha autorizzato con specifico Decreto il prodotto fitosanitario EXIREL BAIT, a base di un’esca attrattiva e della sostanza insetticida Cyantraniliprole.

Il CeRSAA ha contribuito in modo importante all’esecuzione delle prove di efficacia e alla richiesta di iscrizione del prodotto tra quelli consentiti in olivicoltura, grazie al lavoro svolto con i progetti OLIG+ (Mis. 16.1 del PSR 2014-2022 della Regione Liguria, OLIG+ DEMO BUONE PRATICHE e OLIG+ DEMO OLIO – M01.02) e con il progetto OLIVICOLTURA 2030 (programmazione Leader, MIS. 19.3 del PSR 2014-2022 di Regione Liguria Regione Lombardia – Cooperazione tra GAL Valli Savonesi e GAL Garda Valsabbia e altri GAL lombardi).

CeRSAA, assieme ai partner dei progetti, ha messo a punto le strategie e le metodologie di intervento, che prevedono il monitoraggio partecipato dagli olivicoltori, la valutazione delle infestazioni e la distribuzione temporale degli interventi di difesa e ha realizzato la necessaria formazione.

L’impiego del prodotto EXIREL BAIT permette di trattare solamente piccole porzioni delle piante di olivo, anziché l’intera chioma, come previsto dai prodotti precedentemente autorizzati in olivicoltura, con il vantaggio di ridurre significativamente i tempi di distribuzione dei prodotti fitosanitari, ridurre i volumi di acqua in gioco e di disperdere minime quantità di prodotto nell’ambiente.

Grazie, infine, alla collaborazione tra il CeRSAA – area Centro di Saggio, i già citati GAL e al supporto finanziario garantito dalle attività di progetto, di concerto con il Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia e della Regione Liguria e con la collaborazione con la Fondazione Fojanini di Sondrio, proseguono anche nel 2023 le prove sperimentali di impiego di aeromobili a pilotaggio remoto (APR) dedicati alla distribuzione proprio di questo tipo di prodotti (fig. 2). Come già osservato nel 2022, l’uso dei droni consente una distribuzione rapida e agevole anche in contesti orograficamente difficili e, soprattutto, riduce di oltre il 50% la dispersione nell’ambiente dei prodotti fitosanitari, rispetto al medesimo trattamento eseguito da terra, grazie alla possibilità di interventi mirati in zone specifiche della chioma delle piante.

Questa attività è strettamente funzionale a raccogliere dati e informazioni ufficiali necessari alla messa a punto della nuova normativa fitosanitaria in fase di elaborazione (revisione del Piano di Azione Nazionale e dela Dir. UE 128/2009), che renderà possibile, sotto determinate condizioni, l’uso degli APR anche per la difesa dell’olivo a basso impatto ambientale.

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