I colossi dell’esportazione europea di fiori e piante ornamentali avvertono: contrazione del 2% dell’export nel terzo trimestre 2022.

Sono concordi nel segnalarlo la VGB, l’associazione olandese che riunisce i gestori delle aste florovivaistiche, e Veiling Rhein-Maas, l’asta e mercato dei fiori di Herongen in Germania, al confine con l’Olanda.

C’è preoccupazione a causa degli attuali sviluppi globali e diversi fornitori hanno sospeso la produzione di prodotti ad alta intensità energetica per questa stagione invernale. Le incertezze sul futuro coinvolgono ovviamente anche gli acquirenti che hanno ridotto del 2% gli acquisti.

Veiling Rhein-Maas ha chiuso il terzo trimestre del 2022 con un fatturato di prodotto di 323 milioni di euro, in linea con l’obiettivo per il 2022, ma in calo rispetto al 2021. “Attualmente siamo tutti in una situazione di incertezza, poiché non è ancora chiaro a cosa stiamo andando incontro, ad esempio in termini di aumento dei costi energetici.” spiegano Günther Esser e Cees Hoekstra, amministratori delegati di Veiling Rhein-Maas.

Inoltre anche il clima non è stato favorevole, soprtattutto a luglio quando, a causa delle alte temperature e della siccità estiva, la quantità di produzione prevista non sono è stata rispettata, andando incontro a scarsità di prodotto. Agosto e settembre sono stati, invece, mesi positivi per i fiori recisi in tutti i canali di mercato, con domanda soddisfacente e stabile. Per quanto riguarda le piante in vaso invece, settembre ha registrato una domanda più contenuta rispetto alla norma con prezzi inferiori ai due anni precedenti.

Anche secondo la VGB ci sono state difficoltà di produzione e vendita a causa del forte aumento dei prezzi del gas e dell’elettricità. I ricavi totali degli esportatori sono diminuiti nei primi tre trimestri del 2022, con le esportazioni globali di fiori e piante in calo del 2% .
In termini di valore totale delle esportazioni, i fiori recisi sono andati meglio delle piante in vaso, per le quali l’export è diminuito del 5%.
Secondo l’amministratore delegato di VGB Matthijs Mesken “Le spedizioni verso le nostre principali destinazioni: Germania, Regno Unito e Francia sono in calo mentre Polonia e Italia mostrano solo una crescita esigua. I prezzi alle stelle del gas e dell’elettricità hanno un impatto significativo sul nostro settore, costringendo i coltivatori a prendere decisioni difficili, se piantare meno o lasciare le serre completamente vuote. Questa situazione ovviamente si ripercuote sulla disponibilità di prodotto.”

Una situazione non facile nemmeno per i colossi europei, ma questa situazione potrebbe però favorire le produzioni in serra fredda e in pien’aria del nostro Paese, visti i loro limitati costi energetici. Difficile esserne certi ora ma potrebbe essere una possibilità.

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