Dopo oltre 2 mesi di stop, torna il via libera all’outdoor nei boschi dell’entroterra della Città metropolitana di Genova e del savonese. La ripresa delle attività all’aria aperta è la principale novità del nuovo Piano regionale di interventi urgenti per la gestione, il controllo e l’eradicazione della Psa nei suini di allevamento e nei cinghiali, approvato venerdì 1 aprile dalla Giunta regionale ed immediatamente vigente, nelle more degli esiti della valutazione da parte dell’Ispra e del Centro di referenza nazionale per la peste suina (Cerep).


La giornata di oggi segna l’uscita del Paese dalla fase emergenziale legata alla pandemia da Covid-19 – dichiara il presidente della Regione e assessore alla Sanità Giovanni Totie segna anche, con l’adozione di questo piano, la riapertura dei boschi del nostro entroterra a migliaia di escursionisti, realtà del mondo sportivo e del tempo libero che per mesi hanno dovuto sospendere le loro attività in alcune zone maggiormente interessate dalla diffusione di questo virus, purtroppo molto resistente e letale per i suini colpiti. Questo Piano, adottato in base alle valutazioni sul rischio epidemiologico reale, è frutto di un lavoro molto intenso di monitoraggio del territorio e di studio da parte del commissario e dei nostri uffici oltre che di un confronto serrato con i sindaci e le associazioni, che ringraziamo. Certamente chi frequenterà i nostri sentieri dovrà mantenere alta l’attenzione adottando una serie di comportamenti indispensabili ma in vista delle festività pasquali e della primavera credo sia un cambio di passo significativo, nella direzione del superamento anche di questa emergenza”.


Il nuovo piano regionale, frutto del lavoro congiunto degli Uffici regionali e dei ripetuti tavoli di confronto col territorio, dispone una nuova zonizzazione in base alla nuova normativa europea che individua una ‘zona infetta’, suddivisa tra area di circolazione attiva virale e area ad alto rischio, un’area di sorveglianza e un’area indenne. Fra le strategie di contenimento ad ampio raggio individuate dal documento, è prevista la realizzazione di sbarramenti lungo le strade statali n.35 “Giovi” e n.456 “Turchino” e di una delimitazione a basso impatto della zona cuscinetto tra l’area di circolazione attiva del virus e l’area infetta. Continuano le misure sui suini domestici per concludere gli interventi di depopolamento, permane il divieto di movimentazione di partite di carni fresche e di sottoprodotti nella zona infetta oltre al mantenimento di condizioni di biosicurezza adeguate in tutta la Liguria.


“La maggiore novità del Piano – spiega il vice presidente della Regione Liguria Alessandro Piana – su cui abbiamo lavorato alacremente, è il via libera all’outdoor. Una riapertura arrivata a coronamento dell’impegno e dei sacrifici portati avanti per ottenere le condizioni di sicurezza che questa situazione richiede necessariamente. Restituire ai liguri la fruizione dell’entroterra, ci permetterà di assaporare i nostri itinerari in una mobilità rispettosa dell’ambiente, ma maggiormente improntata alla responsabilità. Per questo viene attivata, al contempo, una campagna di informazione e formazione per i vari stakeholders, su tutti i punti del provvedimento regionale. Consentite quindi nella zona infetta le operazioni selvicolturali e quelle all’area aperta come escursionismo e mountain biking, attività equestre, arrampicata, torrentismo, parapendio e pesca in acque interne. Sono richiesti particolari protocolli come il cambio di calzature alla partenza e all’arrivo delle escursioni, la disinfezione di suole e gomme oltre al parcheggio degli automezzi esclusivamente in prossimità delle strade asfaltate, eccetto quelli necessari allo svolgimento di attività agropastorali. Una ripartenza doverosa per il nostro entroterra e per salvaguardare le attività sportive, ludico-ricreative e di aggregazione, ancora più importanti dopo i lockdown da covid. Ricordo che il Piano, pur nell’attesa della valutazione prevista di Ispra e del Centro di referenza per la peste suina (Cerep), nelle more entra comunque in vigore fin da subito per la regolamentazione delle attività”.


Rimangono interdette le aree al di fuori dei tracciati o vietate in quanto nell’area di circolazione attiva del virus, le manifestazioni e i raduni campestri in zone non delimitate e recintate o prossime alle strade asfaltate. Viene attivata, al contempo, una campagna di informazione e formazione per i diversi stakeholders.
Nel Piano restano sostanzialmente invariate la ‘zona infetta’ e la ‘zona di sorveglianza’ (area buffer) ridenominate dal regolamento europeo della scorsa settimana ma viene ridefinita la regolamentazione delle attività sulla base del rischio epidemiologico, in relazione alle carcasse di cinghiali infetti ritrovate ad oggi.

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