Dopo un inizio anno in sordina con un gennaio che ha risentito ancora delle chiusure dei negozi al dettaglio in Germania, Austria, Svizzera, Francia e Inghilterra; febbraio, marzo e aprile sono stati molto positivi per la produzione di piante e fiori nel Ponente ligure.

Sono questi i dati che si evincono dal rapporto dell’Ismea (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo) che prende in considerazione i primi 4 mesi del 2021.

Dalle risposte ai questionari utilizzati per lo studio, si può infatti notare come già a partire da febbraio il mercato è stato “caratterizzato da una grande vivacità di vendite, contrariamente al mese di gennaio, fiacco. Si è tornati a valori ottimali, pre-crisi da pandemia Covid-19 soprattutto sul mercato estero, più attivo e vivace con una grande domanda di prodotti.”

A ottenere ottimi risultati sono state le piante aromatiche che sono andate incontro a una grande domanda. I rosmarini, per esempio, hanno addirittura visto un aumento dei prezzi data la forte richiesta.

E proprio riguardo le aromatiche, produzione d’eccellenza della piana ingauna, il CeRSAA di Albenga sta portando avanti il progetto SmartAroma che prevede una serie di obiettivi per sostenere sempre di più la produzione ecosostenibile, l’esportazione e la vendita dei vasi liguri.

Il progetto SmartAroma (Strategie di Agricoltura Intelligente e di Precisione nella Filiera delle Aromatiche in Vaso) si pone infatti come obiettivi:

  • rendere competitive le produzioni di piante aromatiche in vaso attraverso l’adozione di processi dell’agricoltura di precisione;
  • programmare e controllare la distribuzione di fitofarmaci, nutrienti, energia, acqua;
  • sviluppare un sistema di tracciabilità dei lotti di produzione, funzionale alla tracciabilità delle operazioni aziendali e all’applicazione della normativa relativa al c.d. “Passaporto delle Piante” (Reg UE 2016/2031, art. 69);
  • progettare una start-up per l’erogazione alle imprese di servizi di agricoltura di precisione.

L’Ismea riporta inoltre che sul fiorito “dimorfoteche e garofani in vaso hanno trainato una scia positiva sui mercati esteri, è stato venduto quasi tutto il prodotto disponibile a prezzi stabili in linea con gli anni passati. Per quel che riguarda il prodotto da fiore reciso, la mimosa ha mantenuto gli stessi prezzi 2020, pur con un calo considerevole di produzione, con un andamento stabile rispetto a febbraio 2020, pre-lockdown, grazie alla festa comandata di San Valentino che, come ogni anno, movimenta una buona fetta di mercato.”

Discorso analogo per marzo e aprile, mesi durante i quali molti produttori hanno praticamente esaurito il prodotto, mantenendo giusto le “scorte” di margherite per la festa della mamma. 

Molto bene di nuovo le piante aromatiche, mentre sul fiorito bene le margherite, insieme alle piante per il rinnovo dei giardini e degli spazi all’aperto. “Vista la grande domanda, è stato possibile (in qualche caso ndr) anche alzare i prezzi di qualche centesimo, un segnale molto positivo,” riporta Ismea.

Dati analoghi arrivano anche da Ancef (Associazione Nazionale Commercianti Esportatori Fiori): “Da parte dei nostri iscritti, commercianti ed esportatori, arrivano conferme di un’annata paragonabile a quelle pre Covid-19. Le difficoltà che si incontrano sul mercato europeo sono generalmente compensate dalla crescita dei mercati intercontinentali. Permangono varie difficoltà logistiche per il trasporto aereo, che però riguardano ovviamente anche i nostri competitori.”

La ripresa del settore, dopo la difficile annata 2020, si è ovviamente riflessa anche sui dati del Mercato dei Fiori di Sanremo che da inizio anno ha registrato cifre record con un volume d’affari pari a 7milioni 822mila euro. Numeri prevedibilmente più elevati rispetto ai 6,84 milioni del 2020, ma è l’aumento degli affari rispetto al 2019 (7,18 milioni di euro) che fa esultare.  

Il Distretto Florovivaistico della Liguria (DFL) dichiara: “Dati che sembrano confermarsi nei primi 10 giorni di maggio e che fanno ben sperare. Si parla di risultati che non hanno permesso di recuperare le cifre perse per le mancate vendite dello scorso anno a causa della pandemia, ma che comunque sono un’importante iniezione di ottimismo. La festa della mamma è stata un’importante occasione per la filiera ed è arrivata nel momento in cui il Paese sta riaprendo dopo le stringenti misure anti contagio degli scorsi mesi. Una situazione generale che ci fa guardare con fiducia ai prossimi mesi.”

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