Il documento è frutto del confronto tra Regione Liguria e tutti i portatori di interesse che si occupano in ambito pubblico della gestione delle risorse idriche.

Ammonta a circa 800 milioni di euro il valore complessivo degli interventi strutturali contenuti nel documento predisposto da Regione Liguria, firmato dal presidente della Regione e inviato alla Cabina di Regia nazionale istituita dal Governo e gestita dal Mit per far fronte agli effetti della prolungata siccità.

“Dopo l’avvio da parte del Governo del confronto con tutti i territori per la realizzazione di interventi strutturali di medio e lungo periodo – spiega il presidente della Regione Liguria Giovanni Totiabbiamo da subito lavorato per rispettare la scadenza odierna indicata dal Mit, presentando un importante pacchetto complessivo di interventi strutturali che valgono circa 800 milioni di euro. Di queste opere, la parte più consistente, per oltre 735 milioni di euro riguarda progettualità predisposte dalle Province e dalla Città Metropolitana a cui fa capo la gestione del servizio idrico integrato attraverso gli Ambiti territoriali di competenza. A queste, si aggiungono altre richieste di intervento a prevalente interesse pubblico presentate principalmente da consorzi agricoli e comuni salvaguardati, ovvero fuori dagli Ambiti, con gestione diretta degli acquedotti”.

“In parallelo – prosegue il governatore – per far fronte invece agli effetti della siccità nell’immediato e soprattutto in vista della stagione estiva, Regione Liguria ha già presentato al Dipartimento nazionale di Protezione civile un piano da oltre 58 milioni di euro di interventi straordinari, emergenziali, di cui attendiamo l’approvazione per partire quanto prima con i cantieri. L’insieme di questi due elementi, emergenziale e strutturale, compone la strategia idrica regionale con la quale affronteremo non solo i prossimi mesi ma anche i prossimi anni, con investimenti che ci consentiranno di gestire al meglio i lunghi periodi di siccità a cui stiamo assistendo”.

“Quelle che presentiamo al Commissario nazionale e che discuteremo nelle prossime settimane sono opere strutturali, come, ad esempio, la costruzione di nuovi invasi, nuove tubazioni in sostituzione di quelle esistenti per migliorare l’efficienza delle rete, individuazione di nuove fonti di prelievo, dissalatori – commenta l’assessore al Ciclo delle acque e alla Protezione Civile – Un capitolo importante è anche quello della semplificazione delle procedure per il riutilizzo delle acque reflue urbana, un tema che in Liguria abbiamo già affrontato: a gennaio, in anticipo rispetto alla normativa nazionale, sono stati infatti approvati i criteri per usare quest’acqua, opportunamente trattata, per l’irrigazione di aree verdi pubbliche, il lavaggio delle strade, la pulizia dei cassonetti dei rifiuti e l’uso industriale, il tutto in un’ottica di risparmio idrico”.

In particolare, per quanto riguarda le risorse cubate dagli Ato delle quattro province, circa 360 milioni di euro riguardano l’imperiese, 280 milioni di euro circa riguardano l’area genovese, 57 milioni l’Ato spezzino e 27 milioni di euro i due Ato che fanno capo alla Provincia di Savona.

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