Nota meteo – In agosto la stagione estiva giungerà al suo culmine, e diversi modelli prevedono che l’anticiclone africano torni progressivamente, da sud a nord, ad imporsi a partire dai primi giorni del mese fin verso la fine della prima decade; a questa fase decisamente calda dovrebbe seguirne una caratterizzata da instabilità e un ridimensionamento delle temperature.
Per aggiornamenti più puntuali per la Liguria consultare il bollettino AgroMeteoLiguria del CAAR (Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale) all’indirizzo www.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/agrometeo-caar/bollettino-agrometeo-caar.htm, oppure il nostro sito all’indirizzo https://www.flornewsliguria.it/category/agrometeo/.

Regione Liguria chiede al Governo lo stato di emergenza per la siccità. (Fonte: www.ansa.it)
“Un calo drastico delle piogge che negli ultimi nove mesi si sono attestate molto al di sotto delle medie del periodo, con valori fra il 40% e il 60% in meno. Sono questi i numeri che hanno accompagnato la relazione inviata dalla Regione Liguria al governo per la richiesta dello stato di emergenza. Le anomalie maggiori si sono registrate a ponente, con le anomalie negative di Imperia (-56%), Savona (-57%), ma dati preoccupanti arrivano anche da Genova (-54%) e la Spezia (-53%). Anche le temperature, rilevate in tutti i siti considerati, sono significativamente superiori ai valori attesi del periodo sia in quelli massimi sia che nei minimi giornalieri.
“In conseguenza del clima particolarmente caldo e siccitoso degli ultimi nove mesi – spiegano da Regione Liguria – i fiumi, le sorgenti e le falde idriche presentano valori che, nella gran parte del territorio regionale sono vicine o inferiori ai minimi storici mai registrati. Anche gli invasi hanno livelli inferiori a quelli tipici della stagione mostrando come la situazione attuale è paragonabile a quella attesa a fine agosto”…”

PROBLEMATICHE DI PARTICOLARE RILIEVO

Colpi di calore: possono danneggiare le coltivazioni, soprattutto quelle in serra e/o nelle prime fasi di sviluppo (es. ciclamini, poinsettie, margherite, piante aromatiche, ranuncoli, anemoni, papaveri, eucalyptus, …).

Man mano che la temperatura sale sopra i 35°C la capacità di fotosintesi diminuisce, per cui le piante producono meno energia ma nello stesso tempo devono aumentare la respirazione per resistere al calore. Ad un certo punto l’apparato radicale non riesce più a fornire alle foglie l’acqua necessaria alla traspirazione, quindi le piante chiudono gli stomi per conservare più liquidi possibile al loro interno ed evitare appassimenti, che se protratti nel tempo potrebbero risultare irreversibili. In questo modo viene a mancare il benefico effetto rinfrescante fornito dall’evaporazione e la pianta arresta la crescita, inoltre l’acqua presente nel terreno/substrato non venendo più assorbita dalle radici tende a stagnare e a riscaldarsi, e se raggiunge temperature troppo alte può risultare dannosa per le radici.

L’insolazione eccessiva e le temperature elevate possono anche distruggere la clorofilla nelle foglie e determinare la necrosi dei tessuti, soprattutto quelli dei bordi delle lamine e/o degli spazi internervali, nonché alterare varie funzioni fisiologiche. Inoltre quando la traspirazione è molto elevata il calcio, che si muove nella pianta con il flusso dell’acqua, si sposta verso le foglie, che sono le zone di maggiore traspirazione, e non verso gli altri tessuti che quindi risultano indeboliti.

Infine in condizioni di stress le piante sono meno pronte e capaci di reagire all’aggressione da parte di un parassita o di un patogeno, e le temperature elevate possono contribuire ad una drastica riduzione della popolazione di organismi utili (microrganismi ed ausiliari).

Per ridurre i danni da caldo è importante adottare corretti apporti irrigui (se possibile meglio apporti frequenti e mai abbondanti) e, ove possibile, impiegare sistemi di ombreggio (reti e/o imbiancature delle serre) e tutte le strategie utili ad evitare il riscaldamento delle piante (ad es. ventilazione forzata, vasi di colore chiaro).

Le malattie fungine più pericolose in questo periodo sono i marciumi basali da oomiceti (Phytophthora spp e Pythium spp.), il mal del colletto da Rhizoctonia sp., le tracheopatie; tra le batteriosi si ricordano i marciumi molli da Pectobacterium sp., pericolosi soprattutto su ciclamini e calle.

Sul fronte dei parassiti animali, quelli che impegnano di più i coltivatori sono: tripidi, cicaline e cocciniglie, nonché le larve di lepidotteri (nottuidi e tortricidi) che hanno già iniziato a danneggiare molte specie, tra cui ciclamino, crisantemo, asparago, ruscus, aromi. Tra gli acari, il ragnetto rosso in questo clima caldo e siccitoso trova condizioni ottimali al suo sviluppo.

Di seguito si riportano alcune problematiche di particolare rilievo.

FIORI E FRONDE RECISI

Anemone, ranuncolo e papavero

In agosto si realizzeranno gran parte degli impianti di queste colture a ciclo autunno/invernale, ed è importante arrivare a questo momento avendo avuto cura di aver ben sistemato i terreni, aver effettuato gli interventi necessari per avere un terreno/substrato con pH e dotazione di nutrienti adeguato (meglio se sulla base di un’analisi chimica), aver previsto adeguati sesti di impianto in funzione della vigoria delle varie selezioni, aver adottato strategie utili a proteggere le coltivazioni da attacchi precoci di patogeni e parassiti (ad es. posizionare reti di protezione, eliminare le erbe infestanti, favorire la microflora utile, …).

Quindi è necessario:

– controllare molto bene il materiale di propagazione prima dell’impianto, in modo da scartare eventuali piantine/radici danneggiate (verificare l’eventuale presenza di marciumi, lesioni, ingiallimenti o altre alterazioni fogliari, ……): in caso sorgessero dei dubbi e consigliabile rivolgersi subito ad un laboratorio d’analisi;

– effettuare gli impianti in un momento in cui la temperatura del terreno e dell’ambiente non sono eccessivamente elevate, o quanto meno e per quanto possibile cercare di mantenere al fresco gli impianti nei primi giorni dopo la messa a dimora (posizionare reti ombreggianti, imbiancare le serre, …) in modo da evitare fenomeni di dormienza o, nel caso di giovani piantine, arresti dello sviluppo vegetativo;

– piantare col terreno alla giusta umidita e non interrare troppo il materiale di propagazione, meglio lasciarlo superficiale;

– adottare strategie di difesa (posizionamento di trappole cromotropiche o a ferormoni e/o di reti, utilizzo di sostanze ad azione repellente, …) atte ad ostacolare l’ingresso negli impianti di insetti, soprattutto afidi e tripidi che potrebbero trasmettere virus pericolosi quali TSWV, INSV, CMV e Potyvirus, nonché di lepidotteri nottuidi le cui larve potrebbero erodere i giovani tessuti;

– fin dalle prime fasi degli impianti applicare formulati a base di organismi antagonisti o di sostanze attivatrici delle difese naturali delle piante allo scopo di prevenire l’insorgenza di malattie di origine tellurica (quali ad es. rizottoniosi, marciumi da oomiceti o da Sclerotinia, tracheofusariosi) che potrebbero causare perdite anche significative se le infezioni si avviano precocemente;

– irrigare in modo essenziale ed oculato per ridurre i danni da calore.

Asparagus plumosus

Tripidi: continuano a costituire il principale problema per questa e molte altre colture. Impiegare tutti mezzi preventivi (eliminare erbe infestanti, posizionare reti e/o trappole, favorire introduzione e sviluppo di limitatori naturali, ricorrere a sostanze repellenti, …) per cercare di mantenere la popolazione sotto livelli minimi tollerabili. In presenza di infestazioni spesso si rende necessario intervenire regolarmente col mezzo chimico.

Eucalyptus cinerea: alterazioni della fronda causate da attacchi di acari eriofidi Phyllocoptes eucalypti.

Eucalyptus spp.

– Acari eriofidi: questi parassiti in estate risultano difficili da contrastare: gli interventi precoci, all’avvio dei germogliamenti, sono fondamentali, però poi è necessario continuare a monitorare gli impianti ed intervenire regolarmente in quanto il mezzo chimico difficilmente riesce a sortire esiti significativi e duraturi

Collasso delle piante: soprattutto in impianti “giovani” si osservano con frequenza crescente, dato il succedersi di estati sempre più calde e siccitose, morie improvvise associate a marciumi radicali. Si consiglia di: adottare irrigazioni funzionali allo sviluppo delle piante, soprattutto se l’impianto è stato realizzato di recente (uno o due anni), onde ridurre al minimo eventuali danni da colpi di calore; effettuare i nuovi impianti in autunno piuttosto che in primavera, prestando sempre molta attenzione alle modalità di messa a dimora, in modo da favorire l’affrancamento delle piante prima dell’estate.

Ginestra a fiore bianco

Lepidotteri: sono già comparse erosioni della vegetazione da larve di lepidotteri (Uresiphita limbalis). Alla comparsa degli adulti o delle prime larve è consigliabile intervenire con formulati a base di Bacillus thuringensis, o eventualmente con piretroidi.

Mal bianco: questa malattia verso fine estate compare con più frequenza su piante lussureggianti e/o allevate in zone umide: monitorare gli impianti.

Pittosporo (Pittosporum tenuifolium “Silver Queen” ed altri)

– Marciumi da Phytophthora spp.: costituiscono un pericolo soprattutto per i nuovi impianti. La malattia si manifesta con un deperimento, in genere repentino, associato ad un caratteristico marciume della base dei fusti e delle prime radici (i tessuti colpiti assumono una caratteristica colorazione nero-bluastra). Per prevenire le infezioni è fondamentale una corretta gestione delle bagnature; un valido aiuto lo possono fornire anche formulati a base di microrganismi antagonisti da applicare al terreno. In presenza della malattia eliminare le piante colpite e intervenire in modo mirato.

Ruscus

fronda gravemente infestata da cocciniglia

Parassiti animali: tripidi, cicaline, cocciniglie e ragnetto rosso sono sempre presenti, e i danni da essi causati si possono riconoscere facilmente osservando i sintomi sui cladodi: le punture di suzione dei tripidi causano punteggiature scolorite e distorsioni dei lembi; quelle delle cicaline provocano tipiche lesioni a tratteggio; le cocciniglie causano ingiallimenti; gli acari tetranichidi causano un’argentatura dei tessuti colpiti ed è facile osservarne la presenza sulla pagina inferiore della foglia.

Virosi: in estate si rendono evidenti i sintomi di virosi da TSWV (trasmesso da tripidi) costituiti da maculature verdi/giallo chiaro tondeggianti, con piccolo centro necrotico (segno della lesione provocata dall’insetto all’atto della nutrizione).

Marciumi delle radici da Cylindrocarpon sp. o Fusarium spp.: questi miceti colpiscono prevalentemente piante già indebolite da altre cause (es. condizioni colturali non idonee o altri patogeni) e i danni più gravi si osservano tra l’estate e l’autunno. È importante prevenire le infezioni adottando corrette pratiche colturali e impiegando formulati a base di microrganismi antagonisti o di sostanze attivatrici delle difese naturali.

Icerya purchasi su fronda

Mimosa ed altre specie da fronda

Cocciniglie: si osservano infestazioni di cocciniglie, soprattutto Icerya purchasi, su molte specie da fronda tra cui acacie e mimose.

PIANTE IN VASO

Margherite (piante madri)

– Tripidi e virosi: oltre che causare lesioni alla vegetazione i tripidi possono trasmettere Tospovirus (TSWV e INSV). Le piante infette possono rimanere asintomatiche a lungo per cui prima di raccogliere le talee sarebbe bene verificarne la sanità.

– Afidi radicali: avversità che nel periodo estivo può determinare rallentamento della crescita e giallumi fogliari. Prevenire le infestazioni impiegando formulati ad azione nematocida (ad es. a base di Paecilomyces lilacinus, estratti di aglio, ecc.).

– Alterazioni fogliari: per contenere la diffusione di alcune malattie fogliari, ad es. maculature da Alternaria sp. o da virus, giallumi da fitoplasmi, … è importante verificare la sanità delle piante madri.

– Marciume basale da Phytophthora sp.: la malattia può rimanere silente per cui le talee raccolte possono risultare infette e le infezioni possono avviarsi anche negli ambienti di radicazione. Le infezioni più gravi in genere si verificano sulle talee messe a radicare in estate per ottenere piante che verranno allevate nella forma “ad alberello”.

– Tracheofusariosi: i sintomi della malattia potrebbero comparire col caldo, si consiglia di monitorare gli impianti ed eliminare le piante sintomatiche; anche in questo caso sarebbe bene accertare la sanità delle piante madri prima di procedere alla raccolta delle talee.

Impianti di radicazione di piante di margherite e aromatiche

Sciaridi: monitorare la presenza di questi ditteri le cui larve, se presenti in numero eccessivo, potrebbero causare morie. Ove vi è il rischio che questi insetti prolifichino è consigliabile prevenirne l’azione parassitaria impiegando formulati a base di nematodi entomopatogeni (ad. es. Steinernema sp.).

Marciumi radicali/basali: i rischi maggiori sono le infezioni da oomiceti (Pythium e Phytophthora) e, soprattutto su lavanda, da Rhizoctonia sp. Buona pratica è quella di distribuire in prossimità della radicazione formulati a base di microrganismi antagonisti sui substrati ed effettuare bagnature essenziali.

Aromatiche (coltivazione)

– Cicaline: tra i fitofagi dannosi per le piante aromatiche le cicaline sono quelli più polifagi e difficili da controllare. Si sviluppano facilmente su piante spontanee e negli impianti a fine ciclo o abbandonati, e una volta esaurito il “pascolo” si spostano sulle coltivazioni in atto rendendo vani i trattamenti insetticidi che erano stati effettuati per combattere le infestazioni precedenti. Scarseggiano mezzi di lotta duraturi ed efficaci.

– Maculatura fogliare da Alternaria sp.. avversità comune soprattutto su rosmarino e può colpire piante di ogni età, soprattutto se hanno tessuti teneri e acquosi o se gli impianti sono troppo fitti o siti in zone umide e poco ventilate. È importante evitare concimazioni eccessivamente azotate che rendono i tessuti più suscettibili all’aggressione del patogeno. Può essere utile nei periodi critici applicare sulla vegetazione sostanze ad azione disinfettante.

– Peronospora: malattia che sta colpendo in modo grave molti impianti di basilico in serra in quanto favorita dal clima caldo umido. È necessario adottare tempestivamente tutte le strategie di difesa a disposizione, e la comparsa di nuovi ceppi del patogeno sta complicando la difesa.

– Marciumi basali: le temperature elevate possono favorire l’insorgenza di marciumi da oomiceti, ed in particolare da Phytophthora spp. (soprattutto su rosmarino e lavanda). I principali fattori predisponenti l’avvio delle infezioni sono, oltre che il caldo, l’introduzione negli impianti di materiale infetto e la presenza di ristagni idrici. Si raccomanda pertanto di: controllare la sanità del materiale di propagazione; eliminare i residui delle colture precedenti; sistemare i terreni in modo da favorirne il drenaggio; evitare la presenza di acqua di scorrimento; utilizzare substrati sub acidi e ben drenanti; evitare concimazioni poco equlibrate, soprattutto a favore dell’azoto; adottare, ove possibile, sistemi di irrigazione localizzata; favorire la colonizzazione della rizosfera da parte di microrganismi antagonisti/simbionti. Anche l’impiego di formulati a base di sostanze in grado di attivare le difese naturali (ad es. corroboranti) può contribuire, in un contesto integrato, a rendere le piante meno soggette alle infezioni. Si è osservato inoltre che il ricorso a sistemi di ombreggiamento, la somministrazione di brevi bagnature aeree nelle ore più calde della giornata, l’uso di vasi di terracotta o in plastica di colore chiaro, possono contribuire a ridurre la gravità delle infezioni che a volte esplodono in modo epidemico nel periodo estivo/autunnale.

caratteristiche lesioni “a bersaglio” causate da infezioni da TSWV

Ciclamino

– Tripidi e virosi: questi insetti, verso i quali la lotta risulta particolarmente difficile anche perché si rifugiano nei fiori dove risultano meno raggiungibili dagli insetticidi, possono causare sia danni diretti (lesioni a petali e foglie da punture di suzione e sottrazione di linfa e succhi cellulari) che indiretti (trasmissione di Tospovirus). In alcuni impianti si osservano già le caratteristiche necrosi fogliari “a bersaglio” causate dal TSWV.

– Marciume batterico da Pectobacterium carotovorum: sono comparsi casi di marciume molle in alcuni impianti. Monitorare le coltivazioni, eliminare le piante sintomatiche e intervenire con formulati a base di rame o ad azione corroborante/attivatrice delle difese delle piante.

– Giallumi fogliari e deperimenti delle piante: sono sintomi presenti in alcuni impianti. Verificare l’origine dell’alterazione, e in caso di diagnosi di tracheofusariosi sarebbe meglio eliminare le piante sintomatiche ed applicare formulati ad azione fungicida e corroborante.

Girasole

– Larve di lepidotteri nottuidi: erosioni fogliari sono già visibili in alcuni impianti. Si consiglia di prevenire le infestazioni impiegando formulati a base di Bacillus thuringiensis; ove le larve sono già presenti è necessario intervenire in modo mirato.

– Malattie fogliari: il mal bianco e la maculatura da TSWV (Tomato Spotted Wilt Virus) sono le malattie più dannose su questa specie nel periodo estivo. Si consiglia di monitorare gli impianti a partire dalle piante più esposte alle correnti d’aria che possono facilmente trasportare conidi e insetti.

Crisantemo

– Afidi, tripidi, nottue e ragnetto rosso: costituiscono i principali agenti di danno per i crisantemi sia da vaso che da reciso.

–  Miridi (Nysius senecionis): da qualche anno su crisantemi allevati in vaso si rileva la presenza di miridi che con le loro punture di nutrizione possono causare un arresto dello sviluppo e/o una deformazione che, specialmente nelle giovani piante, può danneggiare (“accecare”) i germogli rendendo più difficile ottenere cespugli di forma regolare.

Marciumi basali da Phytophthora sp: ne vanno più soggette le piante allevate in vaso.

Poinsettia

– Aleurodidi: stanno iniziando a comparire le infestazioni di Bemisia sp. che rischiano di proseguire fino a autunno inoltrato se non vengono adeguatamente contrastate. La lotta biologica effettuata in modo preventivo, ad es. impiegando insetti utili quali Ambliseius swirskii, Encarsia sp. ed Eretmocerus sp., può fornire ottimi risultati.

– Tripidi: possono causare danni estetici alle brattee colorate.

– Marciumi radicali da oomiceti (Pythium sp. in particolare): il periodo è favorevole all’avvio delle infezioni.

Varie da vaso

– Aleurodidi: la mosca bianca più dannosa è Bemisia sp., insetto fitomizo di origine tropicale che ha trovato nelle serre liguri un ambiente favorevole al suo sviluppo. Anche quest’anno, grazie al gran caldo, si assiste alla recrudescenza delle infestazioni su molte piante ornamentali e da orto (su alcune delle quali, ad es. solanacee, può anche trasmettere numerosi virus). Purtroppo è difficile combatterlo coi mezzi tradizionali di difesa, per cui bisogna intervenire precocemente valutando, ove possibile, approcci di lotta biologica/integrata.

Tripidi: con le loro punture di suzione stanno danneggiando i tessuti di molte piante, e su quelle fiorite, come ad esempio le dipladenie, la lotta è particolarmente difficile in quanto gli insetti si rifugiano nei fiori.

Cocciniglie: costituiscono un grosso problema oltre che su fronde anche su molte piante in vaso, come ad es. dipladenie, ibischi, piante grasse, ….

– Tetranychus urticae: il ragnetto rosso delle serre risulta particolarmente favorito dal clima caldo e asciutto e sta colpendo molte specie. Alla comparsa dei primi focolai bisogna intervenire prontamente in modo che non si instaurino infestazioni troppo dense che risultano difficili da eliminare.

URBANO E SPONTANEO

adulto
Forma giovanile

Ricania speculum: questa cicalina, molto simile ad una farfalla, è originaria del sud est asiatico e nel 2009 è giunta in Europa dove si è rapidamente diffusa. Nel 2014 l’insetto era già presente nel levante ligure e nel 2021 ha raggiunto anche l’imperiese, infestando soprattutto orti e giardini. Gli adulti presentano ali scure con caratteristiche zone trasparenti (appaiono come se avessero le ali frastagliate) mentre le forme giovanili sono insolite, dotate di strutture cerose simili a piume e disposte a coda di pavone. Compie una generazione all’anno, si riproduce in estate e sverna come uovo. Questo è il periodo della riproduzione e le femmine depongono le uova fra le parti ruvide delle cortecce; finito il ciclo riproduttivo gli adulti muoiono. Il danno sulle piante ospiti è riconducibile a produzione di melata, sottrazione di linfa e comparsa di disseccamenti in corrispondenza delle ovature; dalla bibliografia risulta che possa anche essere vettore di alcuni agenti di malattia (ad es. fitoplasmi). È un insetto fitomizo che trae nutrimento dalla linfa di diverse essenze arboree e arbustive (oltre 80 sono gli ospiti già noti) e tra quelli su cui localmente o nelle regioni limitrofe si è rilevata la presenza dell’insetto vi sono piante da frutto, soprattutto Citrus, vite e olivo, ed ornamentali, quali ad esempio Calicantus, viburno, gelsomino, Solanum spp. Ad oggi questo parassita non pare stia causando danni significativi ma, data l’introduzione recente, questo aspetto deve ancora essere opportunamente valutato, soprattutto nel caso della vite e dell’olivo che tra le piante da frutto sono quelle che più ci stanno a cuore.

Metcalfa pruinosa: anche quest’anno le popolazioni di questa cicalina appaiono di una certa consistenza. Il clima caldo e umido ne ha favorito la prolificazione mentre, probabilmente, ha reso meno efficace l’azione del limitatore naturale Neodryinus typhlocybae ormai da tempo ambientato nel nostro Paese. La metcalfa è altamente polifaga e la si può trovare su numerose specie arboree e arbustive.

STIMA DEL RISCHIO DELLA COMPARSA DI AVVERSITA’ NEL BREVE PERIODO

AVVERSITA’RISCHIO LIEVERISCHIO MODERATORISCHIO ALTO
Parassiti animali– Nematodi– Afidi
– Cocciniglie
– Tripidi
– Cicaline
– Psille
– Aleurodidi
– Lepidotteri
– Acari tetranichidi, eriofidi e tarsonemidi
Malattie fungine– Muffa grigia
– Peronospora
– Ruggine
– Mal bianco
– Marciumi basali da Sclerotinia, Cylindrocarpon, Fusarium, ed altri
– Alternariosi
– Rizottoniosi
– Tracheomicosi
– Marciumi basali da oomiceti
Virosi – Varie– Da TSWV, INSV, CMV, Potyvirus (ranuncolo)
Batteriosi– Tumore batterico da Agrobacterium tumefaciens su composite e rose  
– alterazioni fogliari su lavanda da Xanthomonas sp.
– marciume dei bulbi di calla e ciclamino da Pectobacterium carotovorum 
Altro  – Colpi di calore
– Stress idrici

Valutazione effettuata sulla base dei dati raccolti sul territorio negli ultimi 15 anni, sull’andamento meteo e sull’esperienza dei tecnici che collaborano alla rubrica e che conducono costante attività di monitoraggio.

Per informazioni:

Laboratorio di Patologia dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IM): martini@regflor.it

Servizio Tecnico della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga (SV): asstec@ortofrutticola.it

Servizio Tecnico della Cooperativa Flor Coop Sanremo (IM): florcoop@florcoop.it

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