Nota meteo – Numerosi servizi meteo concordano sul fatto che, a livello nazionale, almeno fino a metà di dicembre le condizioni meteo si manterranno piuttosto instabili e fredde, e in alcune zone si potrebbero registrare anche temperature al di sotto delle medie stagionali; non sarebbero da escludere anche nevicate al Nord fino a bassa quota, ma questo dipenderà dall’intensità delle precipitazioni e da dove si formeranno i minimi depressionari. Le previsioni a lungo termine del Centro Europeo ipotizzano che nella seconda parte del mese, a causa di frequenti impulsi instabili, potrebbero verificarsi precipitazioni superiori alla norma, in particolare al Centro-Nord, e un sensibile rialzo delle temperature.

Per aggiornamenti più puntuali per la Liguria consultare il bollettino AgroMeteoLiguria del CAAR (Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale) all’indirizzo www.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/agrometeo-caar/bollettino-agrometeo-caar.htm, oppure il nostro sito all’indirizzo https://www.flornewsliguria.it/category/agrometeo/.

Con l’avanzare della stagione la maggior parte dei parassiti animali stanno progressivamente rallenteranno loro attività, ma alcuni di essi, in particolare tripidi, afidi, cocciniglie continueranno a svilupparsi negli impianti in serra.

Tra le malattie fungine quelle a cui tradizionalmente nel ponente ligure bisogna prestare maggiore attenzione anche nel periodo invernale sono muffa grigia, peronospora e marciumi basali di varia origine.

Di seguito si segnalano alcune avversità che potrebbero costituire un pericolo nelle prossime settimane.

FIORI E FRONDE RECISI

Anemone e ranuncolo

– Tripidi: malgrado gli interventi di difesa adottati nelle coltivazioni in serra i tripidi sono ancora presenti in modo significativo, e di conseguenza continua la diffusione del TSWV (Tomato Spotted Wilt Virus). Le infezioni virali contratte ora comunque non dovrebbero più causare grossi danni alla produzione, mentre le infezioni contratte a fine estate stanno causando ancora la comparsa di alcuni sintomi, quali alterazioni e necrosi su foglie e fiori. Si ricorda che i tripidi tendono a rifugiarsi nei fiori, preferibilmente quelli dai colori intensi e scuri, diventando difficili da raggiungere.

– Afidi: sono ancora attivi nelle zone più calde e soprattutto in serra, per cui vi è anche il rischio di trasmissione di virus, Potyvirus in particolare.

– Lepidotteri: le larve di questi insetti (soprattutto Spodoptera spp.) sono ancora sporadicamente presenti negli impianti in serra, ma con l’abbassarsi delle temperature non dovrebbero più costituire un problema.

Coleotteri: in dicembre sono nuovamente comparsi, limitatamente a poche aziende, casi di erosioni radicali da larve di Othiorrinchus lugens: sono in corso accertamenti.

Sciaridi: in alcuni allevamenti, sia in piena terra che fuori suolo, si osservano piante sofferenti sulle cui radichette marcescenti sono presenti numerose larve di sciaridi; questi insetti, in genere parassiti di debolezza, potrebbero essersi sviluppati su tessuti danneggiati da altri agenti (ad es. stress ambientali o nutrizionali, patogeni fungini, …) e, favoriti da condizioni di elevata umidità ambientale, aver aggravato la situazione. 

Larva di sciaride su radice di ranuncolo.
Adulto di sciaride su ranuncolo
Piante di ranuncolo appassite e con apparato radicale marcescente

Muffa grigia: questa malattia, che nel periodo invernale/primaverile costituisce un pericolo per molte coltivazioni sia in serra che in pieno campo, è già presente anche in molti impianti di ranuncoli e anemoni e sta causando marciumi di foglie, steli e fiori. Per ridurre il rischio di infezioni è importante cercare di evitare l’instaurarsi di condizioni di elevata umidità ambientale, adottare irrigazioni/concimazioni equilibrate, verificare che la dotazione in calcio sia adeguata e, quando possibile, utilizzare formulati ad azione preventiva (ad es. a base di microrganismi antagonisti, corroboranti, …); in presenza della malattia e consigliabile eliminare i tessuti colpiti ed intervenire prontamente con antibotritici mirati. Ove vi sono condizioni particolarmente favorevoli al patogeno si consiglia di applicare formulati biologici o ad azione disinfettate anche in prossimità della raccolta, in modo da limitare il rischio che si sviluppino marciumi sui fiori in post raccolta.

Necrosi dello stelo fiorale di ranuncolo causato da infezione botritica.

– Peronospora: le condizioni ambientali sono favorevoli all’avvio delle infezioni peronosporiche da Peronospora anemones su anemone e da Peronospora ficarie su ranuncolo. Le piante colpite manifestano arricciamento/ingiallimento fogliare e sulla pagina inferiore si può sviluppare una caratteristica efflorescenza grigio/ bronzea: non sempre i giallumi sono accompagnati dallo sviluppo della muffa, per cui nel caso in cui sorgesse il sospetto di un’infezione è consigliabile effettuare accertamenti di laboratorio prima di intervenire. Come per la muffa grigia, è importante prevenire le infezioni mediante la corretta gestione agronomico/colturale/fitosanitaria dell’impianto, e impiegare formulati specifici nei momenti critici.

Peronospora su ranuncolo

– Mal bianco: malattia presente in ambiente protetto, soprattutto su ranuncolo.

– Marciumi basali da oomiceti (Phytophthora sp. e Pythium sp.): malattie che fin dall’autunno hanno colpito molti impianti, soprattutto in fuori suolo: in alcuni casi la malattia è stata ben gestita ma in altri, malgrado gli interventi, non si sono ottenuti esiti soddisfacenti. In serra le condizioni ambientali sono ancora favorevoli allo sviluppo di questi patogeni per cui è importante adottare corretti piani di fertirrigazione ed impiegare formulati ad azione preventiva (ad es. microrganismi e corroboranti). In presenza delle infezioni è consigliabile intervenire prontamente con fenilammidi.

– Tracheofusariosi: in alcune coltivazioni, soprattutto in serra, seppur lentamente continuano a comparire ingiallimenti e deperimenti delle piante associati ad imbrunimento del tessuto vascolare, esiti delle infezioni di Fusarium oxysporum f. sp. ranunculi contratte nei mesi scorsi. Con l’abbassarsi delle temperature la malattia dovrebbe arrestarsi.

– Batteriosi fogliare da Pseudomonas viridiflava: si sta sviluppando in numerosi impianti di ranuncoli, e in pien’aria le piogge ne favoriscono la diffusione. Le selezioni più soggette a questo patogeno in genere sono quelle più lussureggianti e con foglie grandi e acquose. Per ridurre l’incidenza della malattia bisogna adottare piani di concimazione che non favoriscano un eccessivo intenerimento dei tessuti, se possibile effettuare le operazioni colturali che possono causare ferite alle piante nei momenti in cui la vegetazione è asciutta, utilizzare prodotti a base di rame in modo oculato.

Alterazioni degli steli di origine fisiologica: in numerosi impianti si osservano alterazioni degli steli fiorali quali la fessurazione longitudinale, la piegatura sotto il fiore o lo “stelo vuoto”: questi fenomeni dipendono da vari fattori, tra cui predisposizione varietale, stress ambientali, concimazioni poco equilibrate (ad es. carenza di Ca e/o eccesso di N; squilibri nutrizionali a favore di P e K che, soprattutto in questo momento, potrebbero causare un indurimento degli steli rendendoli maggiormente soggetti a spaccature.

– Rotture di colore dei petali: durante l’autunno su fiori di ranuncoli di colore rosso intenso/scuro si è osservata con una certa frequenza la rottura/screziatura dei petali: questo fenomeno non pare abbia un’origine biotica, e probabilmente è causato da stress ambientali e/o a fitotossicità.

Papavero

Muffa grigia: anche negli impianti di papaveri si osservano marciumi di fiori e steli (vedere ranuncolo).

Giallumi fisiologici: come spesso accade in questo periodo, in alcuni impianti si osservano vistose clorosi fogliari. Il papavero è una specie molto esigente dal punto di vista nutrizionale per cui è necessario concimare in modo adeguato, soprattutto gli impianti in pien’aria che vengono dilavati delle piogge.

Ginestra a fiore bianco

– Muffa grigia: malgrado il ritardo e la scarsa differenziazione dei rami fiorali, la raccolta è iniziata. Il clima umido è favorevole alle infezioni botritiche per cui si consiglia di adottare strategie utili a prevenire, o almeno ridurre, il rischio di insorgenza di marciumi dei fiori in raccolta o in post raccolta.

Mimosa

Clorosi ferrica: la fioritura purtroppo si preannuncia un po’ più scarsa degli anni scorsi sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. Ove necessario intervenire con chelati di ferro per limitare il fenomeno della clorosi ferrica.

Ruscus

Marciumi delle radici o della base degli steli da Cylindrocarpon sp., Fusarium spp., Rhizoctonia violacea: si osservano ancora gli esiti delle infezioni avvenute nei mesi scorsi. Nell’inverno è buona cosa eliminare le piante deperenti e isolare le zone colpite, soprattutto quelle ove è presente la R. violacea, per evitare di trasportare nelle zone ancora indenni tessuti vegetali o frammenti di terreno infetti. Verso la fine dell’inverno ricordarsi di effettuare interventi mirati a favorire la flora microbica “utile” del terreno e potenziare le difese naturali delle piante.

Eucalyptus spp. 

Marciumi basali: per gli impianti che nell’estate hanno subito significative morie si consiglia di eliminare le piante ormai deperite e iniziare a programmare eventuali reimpianti a partire da una corretta sistemazione del terreno.

PIANTE IN VASO

Aromatiche 

– Lepidotteri e cicaline: sono insetti ormai presenti solo in modo sporadico, e col progredire dell’inverno dovrebbero ulteriormente ridursi. Solo in alcuni impianti di salvia si stanno ancora osservando nuove erosioni da larve di lepidotteri. 

Danno da acari eriofidi su timo

– Acari eriofidi: in numerosi impianti di timo e origano sono comparsi bronzature e/o arrossamenti fogliari, seguiti da filloptosi, causati da attacchi di acari eriofidi. Sono in corso osservazioni per l’identificazione delle specie. 

– Muffa grigia: molte sono le specie aromatiche soggette a questa malattia e infezioni di una certa gravità sono state rinvenute su piante di origano e maggiorana 

– Maculature fogliari da Alternaria sp.: la malattia, favorita dalle piogge e dal clima umido che si instaura in serra, sta iniziando a comparire negli impianti di lavanda e rosmarino.

Mal bianco: sta ancora colpendo la vegetazione emessa dalle piante di rosmarino dopo l’ultima spuntatura. La malattia in condizioni favorevoli potrebbe comparire anche su piante di salvia (verde e colorata) allevate in serra, sulle quali poi potrebbe continuare a svilupparsi fino ad inverno inoltrato se non adeguatamente contenuta.

Marciume fogliare da Rhizoctonia sp.: su piante di timo si sono osservate infezioni fogliari di Rhizoctonia sp. che ha provocato la defogliazione delle piante colpite.

Disseccamento dei rami: in alcuni impianti di Lavandula stoechas e di rosmarino le recenti piogge hanno favorito le infezioni di Phoma sp. per cui iniziano a comparire rami che rapidamente appassiscono e seccano.

– Fisiopatie: un sensibile abbassamento delle temperature, soprattutto se accompagnato da vento, può favorire la comparsa di alterazioni cromatiche sulle foglie di molte specie: rosmarino e timo in genere sono le specie che più “arrossano”, soprattutto se la dotazione in potassio è bassa. Si tratta comunque di un fenomeno transitorio.

Margherita 

Peronospora: il periodo è favorevole alle infezioni peronosporiche ed infatti alcuni casi sono già stati individuati nella Piana di Albenga. I sintomi caratteristici sono l’ingiallimento dei germogli a volte associato ad arricciamento fogliare; in fase avanzata le foglie tendono ad inspessirsi e su di esse può comparire un’efflorescenza di colore bronzeo. Si consiglia di monitorare gli impianti a partire dalle zone meno arieggiate e umide in cui è più facile si avviino le infezioni.

Germoglio di margherita colpito da peronospora

– Muffa grigia: malattia poco frequente su margherita, però in condizioni particolarmente favorevoli potrebbe colpire i tessuti più teneri causando marciumi.

– Marciume basale da Phytophthora sp.: benché sia una malattia tipica del periodo primaverile/estivo, è stata recentemente rinvenuta su piante allevate ad alberello sotto ombraio.

 – Giallumi: alla loro comparsa è importante verificarne l’origine in quanto potrebbe trattarsi di una risposta a stress ambientali/colturali (squilibri nutrizionali, asfissia, …), e quindi essere transitori, oppure essere sintomi di malattie, ad es. virali, verso le quali bisognerà adottare strategie di difesa per evitarne la diffusione nell’impianto.

Ciclamino

– Tripidi: continuano gli attacchi ai fiori nei quali facilmente trovano protezione dai trattamenti insetticidi.

– Muffa grigia: con frequenza crescente si osservano marciumi dei petali e della base degli steli più teneri, soprattutto delle selezioni più suscettibili alla malattia.

Fucsia e altre da vaso fiorito:

la Botrytis cinerea sta colpendo molti allevamenti, sia in serra che in pien’aria, di piante da vaso fiorito sulle quali causa necrosi e/o marciumi. Il fungo attacca preferibilmente i tessuti più teneri ed acquosi, quali foglie e fiori, ma su alcune specie, come ad es. fucsia e pelargonio, provoca facilmente anche lesioni lungo gli steli. Si raccomanda di curare l’igiene delle piante e degli ambienti di coltivazione, di adottare corretti criteri agronomici e di intervenire con antibotritici tollerati.

Rose:

l’agente della “macchia nera” (Diplocarpon rosae o Marssonina rosae) quest’anno ha colpito in modo importante e ha causato danni significativi su molte selezioni da vaso e da giardino. Ora le foglie sono quasi tutte cadute e le piante stanno entrando in riposo, ma alla ripresa vegetativa sarà utile programmare opportuni interventi, ad es. con formulati a base di rame, per ridurre la presenza del patogeno. 

Aloe vera

Tumori: su piante allevate in vaso si rileva la comparsa di formazioni tumorali comparse in seguito alle punture di suzione di acari eriofidi. Il fenomeno sta apparendo con frequenza e gravità superiori agli anni passati: probabilmente l’estate calda e siccitosa ha favorito lo sviluppo di questi acari parassiti.

Dianthus barbatus:

osservati casi di ruggine.

Dipladenia:

gravi infestazioni di tripidi difficili da debellare.

URBANO E SPONTANEO

Agrumi: mosca della frutta e muffa verde-azzurra 

Da alcune settimane in parchi, aiuole e giardini si sta verificando un’insolita cascola di frutti di agrumi, quali pompelmi, aranci, mandarini e limoni, che in gran numero stanno cadendo a terra praticamente già marci e spesso parzialmente coperti dalla caratteristica muffa verde azzurra del Penicillium digitatum. Molti di questi frutti presentano sulla superficie piccole lesioni puntiformi e aprendoli facilmente si trovano piccole larve biancastre immerse nella polpa: si tratta della “mosca degli agrumi” o “mosca mediterranea della frutta” (Ceratitis capitata) un piccolo dittero ampiamente diffuso che può colpire praticamente tutte le principali specie fruttifere, andando a deporre le uova nei frutti che stanno maturando e rovinandoli in maniera irreversibile. 

Arancia caduta precocemente e coperta da muffa verde-azzurra
Arancia con punture di ovideposizione a sinistra e attività larvale a destra (fonte www.gowanitalia.it)

I danni sui frutti sono quindi provocati: dalla mosca, le cui femmine adulte con le punture di ovideposizione determinano lesioni sul frutto e la comparsa di aree zonate e mollicce, dalle larve che sviluppandosi dentro ai frutti provocano il disfacimento molle della polpa, e quindi dal micete che a partire dalle lesioni innesca marciumi che si approfondiscono nei tessuti disfatti causando la completa degenerazione del frutto.

L’insolita gravità di questo fenomeno potrebbe dipendere dall’andamento climatico: l’estate calda e siccitosa ha infatti fortemente limitato lo sviluppo della mosca della frutta – come è capitato anche per la mosca olearia – ma, con l’abbassarsi delle temperature e l’arrivo delle prime piogge, la popolazione del parassita si è rapidamente ripresa a spese dei pochi frutti ancora disponibili; in questo contesto anche il Penicillium ha trovato condizioni favorevoli per aggredire i frutti pendenti.

STIMA DEL RISCHIO DELLA COMPARSA DI AVVERSITA’ NEL BREVE PERIODO

AVVERSITA’RISCHIO LIEVERISCHIO MODERATORISCHIO ALTO
Parassiti animaliInsetti 
– Acari tetranichidi, eriofidi e tarsonemidi
– Nematodi 
– Afidi (in serra)
– Aleurodidi (in serra)
– Cocciniglie
– Tripidi
– Tripidi in serra
Malattie fungine– Marciumi basali da Cylindrocarpon, Fusarium, Sclerotinia ed altri miceti
– Maculature fogliari
– Tracheomicosi
– Danni ai rami da Phoma spp. su rosmarino
– Mal bianco
– Maculature da Alternaria sp.
– Ruggine
– Marciumi basali da oomiceti 
– Peronospora
– Muffa grigia
– Mal bianco in serra
VirosiVarieDa TSWV, INSV, CMV, Potyvirus (ranuncolo)
Batteriosi– Varie– Batteriosi fogliari da Pseudomonas spp. su ranuncolo e da Xanthomonas spp. su lavanda e rosmarino
AltroFisiopatie da stress ambientali/nutrizionali

Valutazione effettuata sulla base dei dati raccolti sul territorio negli ultimi 15 anni, sull’andamento meteo e sull’esperienza dei tecnici che collaborano alla rubrica e che conducono costante attività di monitoraggio.

Per informazioni: 

Laboratorio di Patologia dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IM): martini@regflor.it

Servizio Tecnico della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga (SV): asstec@ortofrutticola.it

Servizio Tecnico della Cooperativa Flor Coop Sanremo (IM): florcoop@florcoop.it

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