La rubrica #InAzienda si sposta oggi ad Albenga per raccontare una storica azienda del territorio: Della Valle, attiva da oltre un secolo nell’esportazione di fiori e piante in vaso dal Ponente ligure a tutta Europa.
Insieme a Ilario della Valle, titolare oggi in pensione, abbiamo ripercorso i cambiamenti storici del mercato florovivaistico, dai trasporti alla logistica, dalle tipologie di piante alla passione che non deve mai mancare per guidare un’attività intensa e faticosa come questa.

Della Valle opera ad Albenga dai primi del Novecento, è un’azienda che è cambiata con il tempo senza perdere la propria anima. «Tutto cominciò con mio nonno, che era nato nell’Ottocento – racconta Ilario Della Valle l’attività è stata poi avviata all’inizio degli anni Trenta. Allora si occupava di fiori recisi del territorio: narcisi, anemoni, quelli che volgarmente chiamavamo “tromboni”, della famiglia dei narcisi, e ancora mughetti e giacinti. Prima della guerra non si andava al mercato di Sanremo, c’erano dei trasportatori ai quali si ordinava del verde, per esempio il Plumosus, erano loro poi a passare nelle aziende a scaricare tra mezzogiorno e le due, noi imballavamo ed entro le cinque e mezza portavamo tutto ad Albenga al treno fiori».

Fino agli anni Settanta, infatti, tutto viaggiava su rotaia e il mercato floricolo si avvaleva del cosiddetto “treno dei fiori” che veniva composto a Ventimiglia, passava per Bordighera, Sanremo e Albenga, e da lì saliva per la Germania, dove i vagoni venivano smistati per varie città o altri paesi come l’Olanda. Della Valle ricorda che non si trattava di vagoni frigorifero, e che dunque si utilizzava il ghiaccio, motivo per il quale vicino alle stazioni si poteva trovare chi vendeva barre di ghiaccio da frantumare. Finché non è arrivato il progresso tecnologico: «è stata un’impennata incredibile, soprattutto con l’avvento dei computer che io ho visto dall’inizio – prosegue – i magazzini una volta, fino a fine anni Settanta, erano tutti sotto casa, anche noi a Villanova eravamo sotto casa nostra, c’erano i frigoriferi nei garage! Era un lavoro molto artigianale e molto piccolo, anche se faticoso».

Quello di oggi è un mondo tutto diverso dove, come conferma l’esperienza di Della Valle, il prodotto non è più solo la pianta ma il servizio, la continuità, la ricerca della novità. «È così che ci si può differenziare – conferma il titolare – ci sono molti e diversi interventi che si possono fare: la logistica, l’imballaggio, ma anche gli aspetti burocratici, la comunicazione e la trasmissione dei dati e degli ordini coi cliente… Tutto porta alla creazione di un certo grado di fiducia, indispensabile per essere credibile, e che va mantenuto».

Attualmente l’assortimento di piante in vaso di Della Valle include alcune tipicità della Piana di Albenga tra cui le piante aromatiche e le margherite, ma si allarga all’intera gamma italiana, con agrumi della Sicilia, cactacee, succulente e piante da vivaio toscane. «Ci siamo occupati di fiori recisi fino alla fine degli anni Ottanta, poi sono arrivati i primi vasi e mi sono detto perché non li facciamo anche noi? – sono le parole dello storico titolare – Oggi fatturiamo due terzi di vasi e un terzo di reciso e fronde. Queste ultime sono state un prodotto importante che ha conosciuto un momento di crisi con il covid ma che ora vale la pena piantare. Il costo iniziale è molto alto, si tratta di avere lungimiranza nell’investimento perché prima che vada in produzione servono tre anni. Siamo sempre, tutto l’anno, alla ricerca di nuovi prodotti: li troviamo, facciamo molti viaggi con i clienti che chiamiamo in Italia per far conoscere loro la realtà e ragionare su cosa potrebbe interessare tra le produzioni nuove da poter poi impiantare».

Dalla Valle serve una grossa porzione di mercato europeo, coprendo oltre il 95% del fatturato: Francia, Inghilterra Belgio Olanda, Svizzera, Austria, Germania, Danimarca, Repubblica Ceca e, come si diceva, si occupa anche di prodotti italiani da Sicilia, Puglia, Toscana, Marche e dal Lago Maggiore. L’azienda copre una superficie di 6.000mq e può vantare l’impiego di energia pulita e rinnovabile: oltre ai depositi e ai magazzini di lavorazione e di carico ha una serra di stoccaggio per le piante in vaso con condizionamento e irrigazione computerizzata e un magazzino dedicato alla lavorazione dei fiori e delle fronde recisi. Una trentina i dipendenti qualificati, che si aggirano sulla cinquantina in alta stagione. È un lavoro non banale, quello di un’azienda di export di queste dimensioni: ogni giorno presenta sfide da affrontare e da cercare di risolvere.

«Mi denuncerei da solo per sfruttamento! – scherza Ilario Dalla Valle raccontando la sua giornata tipo – ci sono mattine in cui mi sveglio alle tre per andare al mercato di Sanremo, e a volte quando capitano le emergenze faccio anche giornate di 21 ore. Al di là del mio ruolo, l’attività varia stagionalmente: ci sono periodi più leggeri e altri in cui non si sa come arrivare a sera. A volte non è facile, tutto è concentrato e sembra di non poter dire di no. Non è un mestiere per chi non sopporta l’adrenalina, e tuttavia bisogna essere anche umili e dare retta alla calcolatrice quando dice di non fare le cose. E si deve, naturalmente, cercare di lavorare bene e offrire un buon servizio mantenendo la parola data».

Quello che conta, sembrano suggerire le parole di Della Valle, è lavorare con entusiasmo e passione, perché sì, queste davvero sono caratteristiche che i clienti percepiscono: «Ho 71 anni – conclude l’ex titolare, che oggi ha passato le redini dell’azienda al figlio – non mi sento un eroe ma ho la fortuna di essermi sempre divertito!».

Articolo di Alessandra Chiappori

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