Nel 2010 l’incantesimo stava per spezzarsi quando gli scenografi decisero di rompere col passato ed eliminare i fiori dal palco.
Invece sbocciò un nuovo amore, più forte di prima. Grazie a una regina.

Il bouquet del Festival è il premio più democratico della kermesse. Lo ricevono praticamente tutti, sempre più spesso anche gli uomini. Il vai e vieni dei mazzi di fiori sul palco di Sanremo scandisce il ritmo delle serate come un jingle ed è lo stesso Amadeus a sollecitarne la consegna al termine di ogni esibizione.

“Facciamo più di 40 bouquet a sera. Ma non è una catena di montaggio. Ogni bouquet è un pezzo unico. L’omaggio è scelto sul momento guardando sul video e abbinando i colori dei fiori all’abito e alla persona“. Parola dell’imperiese Sabina Di Mattia, una delle due designer floreali (l’altra è la sanremese Jessica Tua) che dal backstage del Teatro Ariston provvedono alla realizzazione dei coloratissimi e profumati mazzi di fiori, tutti realizzati con fiori locali. 

Una tradizione che affonda le radici a metà degli anni 2000, sulla scia di un concorso nato come “Bouquet Sanremo” (iniziativa di Assofioristi rilanciata dall’allora Ucflor Mercato dei Fiori) che a partire dal 2006 permette al suo vincitore di preparare gli omaggi floreali per le cinque serate. Fu provvidenziale perché proprio in quel periodo i fiori che ornavano la scena ricevevano lo sfratto: la svolta nel 2010, quando il maestro Gaetano Castelli, lo stesso scenografo che insieme alla figlia Maria Chiara ha disegnato il “cupolone” del Sanremo 2023, prese la decisione drastica ma innovativa di sloggiarli una volta per tutte dal palco. Fu un colpo al cuore non solo per l’orgoglio dell’industria floricola locale, ma anche per tanti affezionati spettatori del Festival. I fiori erano ormai entrati a far parte del dna della kermesse, anche secondo il pubblico.

Il Mercato dei Fiori di Sanremo – che intanto dal 2013 è passato alla società comunale Amaie Energia – puntò quindi sullo stratagemma dei bouquet per non spezzare il filo rosso che unisce il Festival, la città di Sanremo e i suoi bellissimi fiori che continuano ad essere esportati in tutto il mondo. A realizzare i bouquet per il palco era un gruppo di fioristi riuniti sotto il nome di Sanremo Italian Style, ora Florist (floral italian style) insieme ai vincitori del concorso. Il Mercato dei Fiori di Sanremo continua ancora oggi a fornire le risorse per la realizzazione dei bouquet e veglia sulla selezione dei fioristi chiamati a maneggiare il prodotto locale. Accanto a Sabina Di Mattia e Jessica Tua viene selezionato ogni anno un altro professionista tra i partecipanti al “Concorso Bouquet Sanremo”. L’ultimo è svolto negli eleganti saloni della sanremese Villa Ormond ed è terminato il 9 gennaio 2023 col primo premio alla fiorista Daniela Massa di Palomonte, in provincia di Salerno. Sarà lei ad aiutare Sabina e Jessica a realizzare gli splendidi bouquet da distribuire ai cantanti e artisti del Festival.

Ma come si fanno i bouquet più guardati d’Italia?
Cerchiamo di esaltare il fiore senza coprire l’eleganza persona – spiega Sabina – il bouquet dev’essere visibile ma non invadente“.

Le dimensioni?
“30-40 centimetri di diametro e 40 centimetri circa di altezza. Devono essere maneggevoli. Ognuno è un pezzo unico. Non si riesce mai a farli tutti uguali, è per questo che non è una catena di montaggio“.

Quali sono i fiori più utilizzati?
“Sicuramente ranuncoli e anemoni che sono l’espressione della produzione di Sanremo e della Riviera dei Fiori in questo periodo. Ma anche ginestra, mimosa, senza dimenticare i nostri “verdi”: eucalipto, ruscus, pitosforino, e molti altri“.

Quanti fiori vengono utilizzati durante tutto il Festival di Sanremo?
Potrei dire almeno 3 mila ma sono molti di più contando il red carpet (ora “green carpet”) del lunedì sera e l’allestimento della conferenza stampa al Casinò“. Per quella si usano fiori diversi. “Si, come la strelitzia che aiuta a farsi notare grazie alle sue linee“.

Tra le sue creazioni, ce n’è una che ricorda in modo particolare?
Certo, il bouquet consegnato nella seconda serata del Festival del 2010 alla regina Rania di Giordania“.
Colta ed elegante, considerata un’icona di stile, la regina scelse per l’occasione un abito nero Armani capace di far risaltare ancor più il bouquet su toni di rosa e di bianco scelto per lei, dominato dagli anemoni.  La sua foto coi fiori di Sanremo finì sui notiziari e sulle prime pagine dei giornali. Consolando anche i più nostalgici delle scenografie festivaliere un po’ retrò.

Articolo di Andrea Fassione

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