Non è dicembre senza la presenza elegante e luminosa della Stella di Natale, la pulcherrima che, in latino, significa “la più bella” non a caso.

Scoperta in Messico da Joel Roberts Poinsett (1779-1851), ambasciatore statunitense dottore e cultore di botanica, si diffuse ampiamente negli Stati Uniti dal 1836 con il nome di Poinsettia pulcherrima, per omaggiare il suo scopritore. In Messico la Stella di Natale ancora oggi è chiamata La Flor de la Nochebuena o Fiore della Notte Santa e viene esposta per celebrare il Dia de la Virgen (giorno della Vergine) che cade il 12 dicembre.

Nel frattempo anche il naturalista tedesco Alexander von Humboldt, in viaggio in America Latina, resto affascinato da questa pianta e decise di portarla in Europa dove venne catalogata come Euphorbia pulcherrima nei primi anni dell’800. Fu ad opera però di un altro tedesco emigrato negli Stati Uniti, Paul Ecke, che la Poinsettia iniziò ad essere coltivata. Iniziò con una piccola prova di coltivazione vicino alla sua casa in California, facendo fortuna con la vendita dei rami come fiore reciso soprattuto durante le festività natalizie. Il figlio continuò l’attività del padre e grazie alla collaborazione con un importante negozio a Hollywood, fece fortuna tra le star del cinema.

Oggi la conosciamo commercializzata in vaso e ci viene forse difficile immaginarla come prodotto da fiore reciso. In natura, infatti, cresce come arbusto selvatico raggiungendo anche dimensioni importanti (attorno ai 3m d’altezza).

foto di: https://blog.greenwellfarms.com/what-you-never-knew-about-poinsettias/

Solo dopo la metà del ‘900, grazie agli esperimenti in serra calda e con illuminazione artificiale, si riuscì a portare la coltivazione industriale della Poinsettia in Europa e soprattutto in Germania. La ricerca andò avanti fino ad arrivare ad una riduzione della taglia, grazie all’applicazione di sostanze nanizzanti per renderla più adatta alla coltivazione in vaso.

Non si lavorò solo sulla riduzione delle dimensioni, ma anche sulla variabilità di colori e forme delle bratte. Ciò che si colora nella Poinsettia non sono infatti i fiori, ma le bratte ovvero foglie modificate per accogliere i fiori o le infiorescenze. Dal classico rosso fuoco, si è arrivati a selezionare altre tonalità di rosso, dal rosa tenue allo screziato, fino ad arrivare al bianco ed al giallo.

La Poinsettia è largamente coltivata in Liguria, nella Piana di Albenga e nella zona di Sanremo, grazie all’installazione di serre calde ed illuminate per allungare il fotoperiodo e quindi permettere alle bratte di colorarsi. Nei climi freddi e poco luminosi, le bratte non si colorano e la pianta resta un comune arbusto dalle foglie verdi e piccole infiorescenze gialle.

La Poinsettia è coltivata in serra, con una temperatura che varia a seconda delle fasi di coltivazione ma che, a pianta completamente formata, non deve mai scendere sotto i 14 gradi, in fase di colorazione delle brattee dai 15 ai 17 gradi. Fiorisce con un fotoperiodo di 12-12 ore e mezza. Interessanti note di coltivazione dettagliate sono disponibili qui: https://www.clamerinforma.it/SAIF/Stella_di_Natale_cv_Freedom.htm

Ma perchè un arbusto dei climi caldi è diventato il simbolo del Natale che, in Europa, si celebra nel periodo più freddo dell’anno?

Una leggenda messicana racconta che una giovane ragazza, non avendo nulla con cui onorare Gesù Bambino, decise di utilizzare le erbacce trovate sul ciglio della strada, tra queste vi erano dei rami di Poinsettia. Posizionate sulla mangiatoia queste si colorano di rosso, dando origine ad una meravigliosa pianta a forma di stella, a simboleggiare che anche il più umile dono, se fatto con amore, diviene prezioso.

Il 12 dicembre si festeggia in tutto il mondo il Poinsettia Day.

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