Questa nota informativa è stata realizzata dal Servizio Fitopatologico e Difesa dell’Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo con la collaborazione dei Servizi Tecnici della Cooperativa L’Ortofrutticola di Albenga, del Consorzio Agrario delle Province del Nord Ovest e della Cooperativa Florcoop Sanremo.

Adulto di Eupterix decemnotata su salvia (immagine IRF)

Nota meteo – Come evidenziato nell’immagine a fianco, pubblicata dal Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF), si prevede che nei mesi di maggio e giugno gran parte delle regioni italiane, tra cui la Liguria, saranno sotto un’anomalia positiva di circa +1°C. Pare che sia sempre più difficile fare previsioni per il mese di maggio a causa dei repentini cambiamenti meteorologici che da qualche anno lo stanno caratterizzando; gli esperti comunque ipotizzano che le fasi meteorologiche di caldo precoce di questo mese potranno essere bruscamente interrotte da temporalianche violenti.

Per aggiornamenti più puntuali per la Liguria consultare il bollettino AgroMeteoLiguria del CAAR (Centro di Agrometeorologia Applicata Regionale) all’indirizzowww.agriligurianet.it/it/impresa/assistenza-tecnica-e-centri-serivizio/agrometeo-caar/bollettino-agrometeo-caar.htm, oppure il sito flornews all’indirizzo https://www.flornewsliguria.it/category/agrometeo/.

PROBLEMATICHE DI PARTICOLARE RILIEVO

Il problema principale dopo san Valentino è stato il mercato un po’ stagnante che ha stentato a assorbire la produzione; le produzioni da reciso sono tuttora in una fase di stallo in quanto si tende a ritardare il raccolto in funzione delle richieste o stoccarlo nei frigoriferi, comportamenti che possono determinare una progressiva perdita di qualità.

In questo periodo dell’anno le produzioni ornamentali in atto non sono molte: tra quelle da reciso si ricordano soprattutto girasoli, ortensie, dianthus, rose, statici, strelizia, agapanthus, asparagus, aralia, viburni, eucaliptus e pittospori e, verso l’estate, ruscus. Tra quelle da vaso le più importanti sono petunie, surfinee, gerani, girasoli, lantane, verbene, piante grasse e succulente, verso giugno, si avvieranno gli impianti di ciclamini, stelle di natale e crisantemi.

Per aromi e margherite in giugno si inizierà la fase di radicazione delle talee: si ricorda che è importante verificare lo stato fitosanitario delle piante madri in modo da avere la ragionevole certezza di utilizzare materiale di propagazione sano.

Parassiti animali: costituiscono il principale problema di questa stagione, anche se da un punto di vista generale gli abbassamenti termici registrati a fine aprile ne hanno rallentato lo sviluppo. Alcuni di essi, soprattutto afidi e cicaline, hanno comunque iniziato a diffondersi in modo piuttosto preoccupante. Bisogna monitorare attentamente gli impianti in quanto repentini incrementi termici potranno favorire uno sviluppo repentino delle popolazioni dei fitofagi.

Avversità fungine: in questo momento più diffusa sia in serra che in pien’aria è il mal bianco, e le strategie adottate per il suo contenimento stanno fornendo risultati poco soddisfacenti anche a causa del clima estremamente favorevole allo sviluppo del patogeno. In una prospettiva di breve-medio periodo le avversità da monitorare con attenzione sono i marciumi basali (da oomiceti, Sclerotinia e, verso giugno, da Rhizoctonia) e le maculature fogliari (soprattutto da Alternaria).

Le virosi e le fitoplasmosi aumentano parallelamente al proliferare dei loro vettori: soprattutto afidi, tripidi e cicaline.

Di seguito si riportano alcune problematiche di particolare rilievo.

FIORI E FRONDE RECISI

Ortensia

– Cocciniglie: come per molte altre specie, costituiscono uno dei problemi fitosanitari più difficili da gestire. La primavera è il periodo migliore per colpire questi fitofagi in quanto è possibile colpire le forme giovanili mobili responsabili della propagazione delle infestazioni; una volta adulti questi insetti restano spesso protetti da cerosità poco penetrabili.

– Acari: con l’innalzarsi delle temperature, potrebbero comparirebollosità fogliari causate da acari tarsonemidi (Polyphagotarsonemus sp) e/o decolorazioni fogliari causate da ragnetto rosso (Tetranychus urticae).

– Muffa grigia: infezioni di Botrytis cinerea possono causare la comparsa di maculature sui petali, soprattutto sulle selezioni a fiori chiari. Data l’instabilità prevista è consigliabile applicare preventivamente formulati ad azione corroborante, che favoriscono un aumento delle difese naturali delle piante; in caso di rischio elevato intervenire con antibotritici di cui si è certi della selettività.

Girasole

– Mal bianco: malattia diffusa e che facilmente potrà colpire anche le piante di girasole, soprattutto in serra e dove non si fa adeguata prevenzione. Si ricorda che i primi sintomi in genere si manifestano sulle foglie adulte delle piante più vicine alle aperture o comunque più esposte alle correnti d’aria.

– Maculature fogliari di origine fungina (ad es. da Alternaria sp.): costituiscono un modesto pericolo per queste piante, ma possono causare un deprezzamento del prodotto. Negli impianti più soggetti a queste malattie è consigliabile intervenire preventivamente con fungicidi ad azione preventiva, ad es. a base di sali di rame.

– Marciume basale da Sclerotinia: il girasole è particolarmente suscettibile a questa malattia, sopèrattutto quando allevato in serra. Monitorare gli impianti ed intervenire in modo mirato.

Rosa

– Tripidi e afidi: fitofagi difficili da contrastare soprattutto negli impianti in serra.

– Ragnetto rosso: è uno dei fitofagi più dannosi e difficili da gestire, soprattutto sulle rose allevate in serra. La prevenzione costituisce un aspetto fondamentale.

– Mal bianco: malattia diffusa in molti impianti.

– Macchia nera: soprattutto su rose allevate in vaso si osservano gravi attacchi di macchia nera.

Crisantemo

– Afidi, tripidi, nottue e ragnetto rosso: in occasione dell’allestimento dei prossimi impianti, reciso e vaso, adottare opportune strategie utili a prevenire le infestazioni di questi parassiti.

Eucalyptus spp.

Psilla: Glycaspis brimblecombei potrà comparire al rialzo delle temperature, in particolare quelli di E. cinerea. Questi parassiti una volta insediati sono difficili da debellare attraverso l’impiego del mezzo chimico; la prevenzione e la lotta integrata costituiscono i principali strumenti di difesa.

Acari eriofidi: Phyllocoptes cacolyptae potrebbe anch’esso comparire nelle prossime settimane, con l’innalzarsi delle temperature. Adottare adeguate strategie di difesa a partire dal germogliamento o all’apparire delle prime infestazioni. Per limitare i danni alle fronde si consiglia di impiegare formulati, o miscele di formulati, ad azione adulticida e ovicida, verificandone prima la selettività.

Erosioni da oziorinco su giovani turioni di ruscus (immagine Cooperativa L’Ortofrutticola)

Ruscus

Afidi e cicaline: questi insetti fitomizi stanno iniziando a infestare la nuova vegetazione: intervenire tempestivamente prima che danneggino i turioni in sviluppo.

Lepidotteri tortricidi: le larve di questi insetti a breve inizieranno a erodere le giovani fronde. Si consiglia di posizionare trappole a feromoni per il monitoraggio degli adulti in modo da intervenire prontamente contro le larve, ad es. attraverso l’applicazione di formulati a base di Bacillus thuringiensis.

Cocciniglie: sono insetti sempre più difficili da contrastare anche su ruscus. La loro presenza si rileva facilmente osservando la base degli steli e i cladodi dei rami più interni dei cespugli.

Oziorinco: negli impianti in cui l’anno scorso si sono osservate erosioni dei rizomi o della fronda da larve o adulti di Otiorhynchus sulcatus, si consiglia di intervenire preventivamente impiegando ad es. nematodi entomoparassiti o funghi entomopatogeni come Beauveria bassiana.

Ragnetto rosso: è già presente in alcuni impianti: intervenire rapidamente prima che la fronda venga compromessa.

– Malattie fungine della fronda: il clima piovoso di fine aprile sta favorendo lo sviluppo di alcuni miceti fitopatogeni. Tra questi si ricordano soprattutto: Botrytis cinerea, che può causare marciumi dei giovani turioni, e Phyllosticta sp., agente di maculature fogliari.

Fronde e specie varie

– Cocciniglie: come già accennato per fiori da reciso, le cocciniglie sono un problema di importanza crescente per molte specie. La lotta, per essere efficace, deve iniziare al primo apparire dei focolai (magari anche solo asportando le fronde colpite o intervenendo con trattamenti localizzati) e gli interventi vanno eseguiti preferibilmente contro le forme giovanili, cioè in primavera all’inizio di ogni generazione. È anche importante: favorire l’arieggiamento sfoltendo le chiome troppo dense, asportare le fronde colpite ed evitare gli eccessi di azoto che rendono più tenera e vulnerabile la vegetazione. Prima di ricorrere all’applicazione di insetticidi è consigliabile verificarne la selettività.

Aromatiche da reciso

– Coleotteri defogliatori: su piante di menta dell’imperiese allevate per la raccolta degli steli sono stati recentemente rinvenuti ingenti danni causati da Chrysolina americana, piccolo coleottero che può attaccare diverse piante aromatiche di cui erode le foglie. La difesa deve essere avviata in primavera, alla prima comparsa degli adulti.

Adulto di Chrysolina americana e foglie di menta con vistose erosioni (immagini Florcoop Sanremo)
Cocciniglia Icerya purchasi su salvia (immagine Cooperativa L’Ortofrutticola)

PIANTE IN VASO

Aromatiche

– Cicaline: stanno già diffondendosi negli impianti di aromi ancora in atto, e soprattutto in quelli di rosmarino.

– Afidi: colonie di questi insetti stanno comparendo soprattutto su quelli ancora in atto di lavande.

– Sputacchine: in alcuni impianti di rosmarino si rileva la presenza delle caratteristiche formazioni schiumose prodotte dalle forme giovanili di Philaenus spumarius: intervenire con insetticidi.

– Tripidi: si stanno già rinvenendo sulla vegetazione di molte piante aromatiche, soprattutto di salvia, le forme giovanili e anche qualche forma adulta di tripide. Intervenire preventivamente per contrastarne la diffusione.

– Lepidotteri: tra i defogliatori le larve di Spodoptera sp. sono tra quelle più dannose, soprattutto su rosmarino. Questi nottuidi erodono le foglie e la base dei germogli, e la loro attività inizia in primavera e, se non contrastati, possono proseguire fino all’autunno.

Foglia di salvia con sintomi di mal bianco e forma giovanile di cicalina (Immagine IRF).

– Acari eriofidi: in primavera soprattutto su piante di menta, timo e origano possono comparire bollosità, rugginosità, disseccamenti fogliari causati da questi minuscoli acari.

Mal bianco: malattia diffusa soprattutto su rosmarino su cui sta causando distorsioni fogliari. Si consiglia di effettuare trattamenti con formulati ad azione preventiva e a basso impatto, es bicarbonato di potassio, olio essenziale di arancio dolce, zolfo bagnabile.

– Maculature fogliari da Alternaria sp.: stanno comparendo in alcuni impianti di lavanda, soprattutto in quelli troppo fitti e/o umidi. Le foglie colpite col tempo si distorcono, disseccano e cadono lasciando le piante defogliate.

– Ruggine: in primavera ne vanno facilmente soggette le piante di menta.

– Marciumi basali: osservati in alcuni impianti di salvie morie associate a marciume radicale e della base del colletto da Phytophthora sp. Prestare attenzione alle piante di erba cipollina che in primavera sono facilmente soggette ai marciumi da Sclerotinia sp.

– Batteriosi fogliari: in alcuni impianti di rosmarino sono comparse lesioni fogliari di aspetto oleoso compatibili con infezioni da Xanthomonas spp.

Margherita

– Afidi e tripidi: si raccomanda di impostare corretti piani di lotta a questi fitomizi onde evitare il diffondersi di malattie virali. I tripidi tendono a rifugiarsi nei fiori e questo li rende poco raggiungibili dagli insetticidi: si consiglia di eliminare i fiori da quelle piante che verranno utilizzate come piante madri e di effettuare trattamenti periodici.

– Afidi radicali: in alcuni impianti si rileva la presenza di piante con crescita stentata e ingiallimenti fogliari. Svasando le piante a volte si osserva la presenza di colonie di Pemphigus bursarius.

Bucculatrix chrysanthemella: a partire da fine inverno le larve di questo microlepidottero iniziano a colpire gli impianti di margherite, soprattutto in serra.

– Virus: sporadicamente si osservano maculature fogliari causate da infezioni virali (TSWV): eliminare le piante colpite. Su quelle che saranno individuate come piante madri effettuare analisi di laboratorio per verificarne la sanità prima di prelevare le talee.

– Malattie telluriche: in caso si osservassero sintomi di intristimento o deperimento sulle piante che verranno individuate come piante madri si consiglia di condurre accertamenti fitosanitari per verificarne la sanità.

Dipladenia (mandevilla)

– Bemisia tabaci:la mosca bianca è facilmente presente anche sulle piante già pronte per la consegna.

– Afidi: si osservano infestazioni sui germogli.

Peronospora su Aptenia cordifolia (immagine Consorzio Agrario delle province del NORD-OVEST)

– Ragnetto rosso: Tetranychus urticae può facilmente colpire queste piante a partire dalle foglie mature.

– Muffa grigia e mal bianco: malattie fungine presenti in alcuni impianti in serra.

Mesembriantemo (Lampranthus, Delospermum, …)

– Ruggine bianca: su queste succulente si osservano con una certa frequenza i caratteristici sintomi causati da Albugo spp., costituiti dalla comparsa di sori biancastri sui tessuti fogliari a cui seguono ingiallimenti e disseccamenti. Può colpire a partire dalla fine dell’inverno e a quanto pare risulta difficile da contenere, almeno sulle selezioni più suscettibili

– Peronospora: alcune di queste specie sono anche facilmente soggette a marciumi fogliari causati da agenti di peronospora.

Gazania rigens e Aptenia cordifolia

Peronospora: entrambe queste specie sono facilmente soggette a marciumi fogliari da Bremia sp.

URBANO

Piralide del bosso (immagine Consorzio Agrario delle province del NORD-OVEST)

Bosso (Buxus sempervirens)

– Piralide: Cydalima perspectalis è un lepidottero molto dannoso le cui larve si nutrono delle foglie e della corteccia dei giovani rami del bosso, provocando gravi danni alla pianta, fino anche la morte. Le infestazioni si avviano a partire dall’interno dei cespugli per cui quando si rendono visibili spesso è già tardi per salvare la fronda. Questi insetti nell’arco di pochi giorni possono provocare il disseccamento di intere siepi che virano dal caratteristico colore verde intenso a una tonalità bruno ocracea o grigiastra. All’interno del cespuglio, tra il fogliame secco, si possono facilmente osservare larve nei diversi stadi di sviluppo, deiezioni e teli sericei. Anche le fasi iniziali degli attacchi, con la comparsa di chiazze di vegetazione disseccate, diminuiscono notevolmente il valore estetico delle siepi/sculture vegetali realizzate con questa pianta ornamentale il cui lento sviluppo ne rende molto difficile il recupero soprattutto quando si rendono necessari drastici tagli di rimonda. La lotta deve essere preventiva e può essere effettuata utilizzando formulati a base di Bacillus thuringiensis.

Mal bianco su limone (immagine Cooperativa L’Ortofrutticola)

Limone

– Mal bianco: è una malattia fungina piuttosto comune sulle piante di limoni presenti in ambito urbano e si manifesta con la comparsa di muffa polverosa bianca sulle foglie. Compare in genere verso la primavera o l’autunno in concomitanza di clima caldo-umido, e soprattutto sulle piante poco arieggiate. Il patogeno causa l’ingiallimento e il disseccamento dei tessuti colpiti.

Colonie di afidi su oleandro (Immagine IRF).

Afidi
Gli afidi sono insetti molto comuni e possono attaccare numerosi generi di piante, fra cui ornamentali, fruttiferi e piante da orto. La primavera è il periodo in cui più facilmente si osserva l’avvio delle infestazioni per cui è importante agire in modo tempestivo per evitare che questi insetti provochino seri danni, sia diretti
(sottrazione di linfa) che indiretti (trasmissione di virus). Tra le strategie preventive e/o curative per eliminare e/o prevenire le infestazioni e i danni derivanti si possono usare aficidi di sintesi nonché sostanze naturali; di queste ultime in commercio vi sono prodotti ad es. a base di aglio, equiseto, propoli, olio di soia, olio di lino, oli di semi, che agiscono nei confronti di afidi ma anche di altri insetti dannosi. Questi formulati agiscono in vari modi, ad es. come repellenti, creando una barriera protettiva, attivando le difese naturali delle piante, …. e per ottimizzare la loro efficacia è consigliabile applicarli prima dell’inizio delle infestazioni, e poi in modo regolare e continuativo. Alcune pratiche agronomiche possono prevenire l’insorgenza e ridurre al minimo i fattori favorevoli alle infestazioni, ad es.: effettuare opportune potature volte a svuotare l’eccesso di vegetazione della chioma per favorire la penetrazione della luce solare e ridurre quindi i ristagni di umidità; preferire bagnature localizzate al terreno ed evitare bagnatura della chioma; effettuare concimazioni equilibrate evitando di eccedere con l’azoto; asportare le parti infestate (spesso gli afidi si aggregano in piccole colonie durante l’azione trofica e di ovideposizione).

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STIMA DEL RISCHIO DELLA COMPARSA DI AVVERSITA’ NEL BREVE PERIODO

AVVERSITA’RISCHIO LIEVERISCHIO MODERATORISCHIO ALTO
Parassiti animali
-Parassiti animali, in generale (insetti, acari e nematodi)– Afidi
– Tripidi
– Cicaline
– Aleurodidi
– Lepidotteri
– Psille
– Cocciniglie
– Coleotteri
– Acari tarsonemidi e tetranichidi
Malattie fungine
– Maculature
– Ticchiolature
– Antracnosi
– Peronospora
– Muffa grigia
– Cancri del legno
– Mal bianco
– Alternariosi
– Marciumi basali
– Tracheomicosi
– Ruggini
Virosi
– Virosi in genere– TSWV, CMV, AMV
Batteriosi
– Agenti di maculature fogliari e tumori batterici
Altro
– Fisiopatie e carenze nutrizionali in genere– Stress termici e idrici

Valutazione effettuata sulla base dei dati raccolti sul territorio negli ultimi 15 anni, sull’andamento meteo e sull’esperienza dei tecnici che collaborano alla rubrica e che conducono costante attività di monitoraggio.

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