Ciò che non ti uccide ti rende più forte, esordisce così l’articolo scientifico pubblicato l’8 novembre 2021 su ScienceDaily, che parla di una recente scoperta attuata dai ricercatori dell’Università dell’Illinois.

La ricerca mostra che le piante hanno una “memoria” della siccità patita durante i primi mesi di vita e questo le aiuta a ridurre la perdita di resa, durante il verificarsi di altri eventi siccitosi.

Ma questo non riguarda solo la siccità ma anche altri eventi avversi, come il verificarsi di temperature estreme, tutte situazioni che “temprano” le piante e, quelle che riescono a sopravvivere, riescono ad affrontare meglio il ripetersi di queste avversità durante il loro ciclo produttivo.

“Dal momento che eventi estremi come questi continueranno ad accadere e saranno sempre più frequenti” affermano i ricercatori “dobbiamo sviluppare cultivar in grado di far fronte a questi climi estremi per garantire la sicurezza alimentare. Capire quanto il cambiamento climatico potrebbe avere un impatto sulla resa delle colture è molto importante”.

La ricerca completa è disponibile qui: https://www.sciencedaily.com/releases/2021/11/211108114822.htm

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