La floricoltura è parte integrante della storia del Ponente ligure. Un’economia che da oltre 100 anni influenza il territorio che ci circonda, la cultura, le tradizioni e la vita di centinaia di persone.

Il Floriseum – Museo del Fiore di Sanremo racconta tutto questo: dai pionieri della floricoltura a cavallo tra Ottocento e Novecento, fino allo sviluppo del settore e al periodo d’oro tra gli anni ’30 e ’80. Varcare la soglia del museo è come un viaggio nel tempo fatto di antichi strumenti, significative testimonianze, documenti, foto, e libri. Un percorso per comprendere la vita dei floricoltori del passato, come avveniva la produzione e qual era l’importanza di un settore che, nonostante sia cambiato nel corso dei decenni, rimane fondamentale per il territorio e tante famiglie.

La vendita dei fiori inizia nella seconda metà del XIX secolo. In particolare modo dall’estremo Ponente della Provincia venivano spedite le violette che guarnivano le tavole delle ricche famiglie parigine. Grazie all’arrivo della ferrovia i fiori venivano trasportati sui treni che raggiungevano le capitali europee.

Il primo mercato dei fiori aprì a Ospedaletti, intorno alla fine dell’800. Nei pressi dell’ex stazione del paese costiero una targa recita: “Nell’anno 1882 nasceva in questa piazza il 1° Mercato dei Fiori“.

Da quel momento in avanti la floricoltura crebbe velocemente. Ne sono simbolo le ceste per il trasporto dei fiori create con le canne, materia prima abbondante e poco costosa, che venivano caricate sui treni. All’interno del museo è possibile vederne alcune.

Le rose e soprattutto i garofani diventarono il simbolo della riviera ligure di ponente.

Con il passare degli anni le esigenze del mercato divennero sempre più sofisticate e così si affacciarono in questo contesto i grandi nomi della ricerca e dell’ibridazione. Tra questi Mario Calvino, padre del celebre scrittore Italo Calvino, Domenico Aicardi, Quinto Mansuino, Ermanno Moro. Di quest’ultimo, all’interno del museo si racconta anche la storia d’amore con la moglie Ester Morando e la creazione della varietà di garofano “Anita”, tra le più famose grazie al suo colore rosa pallido e alla sua incredibile resistenza ai lunghi trasporti, alle malattie fungine e agli attacchi degli insetti.

Il percorso museale porta i visitatori alla scoperta dei grandi ibridatori e di come influenzarono il settore, trasformandolo e rendendolo competitivo alle esigenze del mercato internazionale.

Il Floriseum ha sede all’interno del parco di Villa Ormond, il più esteso e scenografico giardino pubblico cittadino. Il parco è un altro luogo simbolo di Sanremo e del suo glorioso passato. Il museo si trova nel Villino Winter, edificio che fungeva da foresteria della splendida villa situata in cima al parco e costruita nel 1895 dall’architetto Emile Reverdin per la facoltosa famiglia svizzera degli Ormond.

Il parco è caratterizzato da una grande varietà di piante, provenienti da tutto il mondo, e la bellezza di un paesaggio che unisce in un unico giardino palmizi, araucarie, cipressi, carrubi, ficus centenari, e non solo.

Il museo, oltre ad essere testimonianza del passato con i sui documenti e reperti, ha anche un importante ruolo culturale. All’interno vengono infatti organizzate visite guidate, laboratori per i bambini, mostre, eventi, conferenze, concerti e incontri.

All’interno si trova inoltre un bar e uno shop con i prodotti del territorio.

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