Ad Euroflora 2025, i fiori eduli, prodotti da Tastee.it in collaborazione con il CREA Orticoltura e Florovivaismo di Sanremo, vanno in orbita.
Grazie a SPACE V, nell’ambito dei progetti INTERREG ALCOTRA ANTEA ed ANTES e del Progetto BIOFIORI del PSR Regione Liguria, all’Arena Roverella di Euroflora 2025, sabato 3 maggio, si è tenuta una conferenza “I fiori eduli vanno nello spazio”
Alla presenza di Franco Malerba, astronauta, è stata presentata la serra spaziale della startup Space V, rimasta visibile e visitabile presso lo stand 135, piano terra del Padiglione Blu.
Si tratta di una camera di crescita innovativa progettata per le coltivazioni di piante nello spazio a fini di sperimentazione di biologia botanica e più ancora per produrre cibo fresco vegetale per una migliore dieta degli astronauti nelle loro stazioni spaziali e nei prossimi “villaggi lunari”.
Sarà possibile coltivare anche fiori commestibili per produrre biomassa vegetale ad alto contenuto nutrizionale.
Durante l’incontro sono intervenuti, a seguito dell’introduzione dell’ing Franco Malerba:
- Andrea Copetta del CREA-OF che ha illustrato le caratteristiche, anche nutrizionali e le ricerche sui fiori commestibili
- La prof.ssa Angela Bisio dell’Università di Genova che ha parlato delle tipologie di analisi fitochimiche e nutrizionali delle Rose eduli della Valle Scrivia
- Silvia Parodi, proprietaria della ditta Tastee.it, che ha raccontato delle caratteristiche dei fiori commestibili e proposto una sessione di degustazione sia di petali che di succhi derivati
Moderatrice: la dott.ssa Barbara Ruffoni del CREA-OF.
Ha partecipato all’incontro anche la consigliera regionale Sonia Viale.

Tra le varietà riconosciute genericamente commestibili, il CREA – in collaborazione con le Università di Genova, di Torino e di Pisa – ne ha studiate in modo approfondito 50 delle più rappresentative, mettendo in evidenza tutte le caratteristiche che possono aiutare i coltivatori ad approcciarsi alla loro produzione e i consumatori ad orientarsi nell’utilizzo.
Nel piccolo mondo degli astronauti si racconta della relazione speciale dell’astronauta Scott Kelly con una Zinnia, coltivata a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Scott Kelly è un recordman della permanenza prolungata nello spazio, più di un anno, e tra i mille compiti di bordo, doveva anche occuparsi di una piccola serra sperimentale ove era inserita anche una piantina di Zinnia, che interessa particolarmente per il suo ciclo di sviluppo che è simile a quello del pomodoro; appartiene anch’essa alla categoria dei fiori. Questa piantina stentava a crescere e Scott decise di trasferirla nella Cupola, il modulo-osservatorio ove poteva essere esposta per qualche tempo ai raggi del sole. La zinnia fiorì. Questa cura speciale prestata con particolare dedizione ad un fiore da parte di un astronauta mentre viaggiava isolato nel suo laboratorio spaziale, lontano dalla Terra, suggerisce un altro beneficio che le piante, i fiori, ci portano mentre esploriamo faticosamente altri mondi, il sapore e il profumo della nostra Terra.
Portare i fiori eduli nello spazio può sembrare una provocazione ma sancisce la trasizione tra l’utilizzo ornamentale del fiore al suo utilizzo alimentare, perchè no anche per l’alimentazione degli astronauti.




